Autismo: in Romagna la prima casa senza sbarre e cancelli

L’insoddisfazione di due famiglie per i centri dedicati a persone con disagio psichico o affette da autismo ha fatto nascere a Forlimpopoli (Forlì-Cesena) la Fondazione Fornino Valmori. Due padri che si preoccupano per il futuro dei loro figli: Antonio 42 anni che soffre di disagio psichico e Nicolò, ragazzo ventenne affetto da autismo. I loro padri alla ricerca di una struttura che li potesse accogliere e aiutare, si sono scontrati con una realtà ben diversa.

Per questo hanno deciso di unirsi in una fondazione e creare così il più grande realtà italiana dedicata a questi problemi. Ma la cosa particolare è che la villa – abilitata per ospitare 20 persone – è totalmente priva di sbarre e cancelli. Solo una piccola recinzione sul perimetro esterno. “Agli ospiti servono spazi senza reticolati per potersi esprimere al meglio in un luogo che non sia chiuso in se stesso, ma aperto a tutti all’insegna dell’integrazione con chiunque voglia venirci a trovare” spiegano i due fondatori della Fornino Valmori in un’intervista rilasciata al sito Redattoresociale.it.

Ma più che una casa sembra un vero e proprio villaggio: c’è una serra per coltivare i prodotti che poi vengono venduti nel farmer’ market, un laboratorio di ceramica, campi sportivi, una lavanderia – stireria che presto accetterà anche commesse esterne e inoltre sono in funzione anche un parrucchiere, un ristorante e due sale convegni. ““Abbiamo deciso di convertire i nostri averi in capitale sociale perché altrimenti sarebbero andati dispersi. E lo abbiano fatto aprendoci all’esterno. – spiega il il signor Fornino –  Un’apertura nuova che significa sia integrazione dei ragazzi con il territorio sia possibilità di autofinanziare la cooperativa Insieme per crescere”.