Anche “i sassi” riescono a regalare emozioni

Dura e forte come la sua pietra, Matera si aggiudica la vittoria come capitale europea della cultura per l’anno 2019. Nel bel paese la scelta è imbarazzante perché anche i più minuti e sparuti paesini rappresentano piccole e uniche bomboniere e i suoi concorrenti, Ravenna, Siena, Lecce, Cagliari, non erano da meno. Ma questa vittoria è doppia per un luogo che deve riscattarsi da un decennio difficilissimo in cui è stata nominata e scritta sui giornali solo per gli scandali e la corruzione. Un piccolo paese che ha mantenuto intatte le sue origini, la sua storia antichissima e affascinante e ha resistito senza piegarsi alla volontà criminale che da metà stivale in giù soffoca tutto.

Chi abita queste terre sa che non si vive ma si sopravvive, con le unghie e con i denti a volte fino a dare la vita. E solo chi è nato e cresciuto in posti come questo può condividere le lacrime di commozione dei suoi abitanti e del suo poeta storico Franco Arminio che da sempre difende e valorizza la “città dei sassi”. Non è solo un premio-investimento sulla cultura, sul futuro e sul turismo, è molto di più, è un riconoscimento a chi ha protetto e salvaguardato i piccoli artigiani, agli artisti e ai giovani che hanno stretto i denti vedendo partire via la maggior parte dei coetanei delusi dalle disattese aspettative di un futuro. Di tutto cuore auguro a questo presepe vivente di fiorire e riscoprire i propri valori attirando nuovamente a sé i giovani e dando loro modo di esprimere e illuminare a festa questi scorci unici e irripetibili perché li difendano senza mai curvarsi di fronte alla malavitosa opera di distruzione della mafia.