Al Cern la misura più precisa della massa dell’antiprotone

E’ stata ottenuta al Cern – l’Organizzazione europea per la ricerca nucleare con sede a Ginevra, in Svizzera – la misura più precisa di una particella di antimateria, vale a dire uno dei costituenti fondamentali della materia nel quale sia le particelle sia gli atomi hanno la stessa massa ma carica elettrica opposta rispetto a quelli della materia.

La misurazione è stata possibile grazie a strumenti di altissima precisione, come quelli presenti al Cern e utilizzati nell’esperimento Asacusa, frutto di una collaborazione internazionale alla quale l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). Sempre italiano, inoltre, l’attuale Direttore Generale del Cern, Fabiola Giannotti

Pubblicato sulla rivista Science, il risultato riguarda la misura dell’antiprotone, ossia della particella-specchio del protone. “E’ un passo in avanti nella ricerca di possibili differenze tra alcune caratteristiche delle particelle e delle corrispondenti antiparticelle”, ha osservato il coordinatore del gruppo italiano della collaborazione Asacusa, Luca Venturelli, dell’Infn e dell’università di Brescia.

Dopo il Big Bang, materia e antimateria erano presenti nelle stesse quantità; anche se la prima ha finito per prevalere sulla seconda per motivi sconosciuti, la teoria prevede che le particelle di materia e quelle di antimateria abbiano la stessa massa e carica elettrica uguale pur di segno opposto. “Questo, però, deve essere verificato sperimentalmente”, ha osservato Venturelli. 

Le nuove misure della massa dell’antiprotone sono state ottenute utilizzando atomi di elio antiprotonico alla temperatura bassissima di 271 gradi sotto zero, ossia superiore di appena due gradi rispetto allo zero assoluto. In questo gas un antiprotone occupa il posto degli elettroni che orbitano attorno al nucleo e le basse temperature hanno permesso di osservare l’antiparticella con un dettaglio senza precedenti.

“Finora – ha osservato ancora Venturelli – non è stata ottenuta nessuna evidenza sperimentale che ci siano differenze tra le caratteristiche di una particelle e di un’antiparticella. Se dovessimo trovare una seppur piccola differenza sarebbe necessario rivedere tutte le leggi dalle fondamenta. Sarebbe un risultato che ci aiuterebbe a spiegare perché vediamo solo materia e non antimateria”.