“ACCORDIABILI”, L’ASSOCIAZIONE CHE CREA STRUMENTI MUSICALI AD HOC PER DISABILI

Disabili e musica, un connubio a volte difficile a causa della frequente non adattabilità degli strumenti musicali con le apparecchiature medicali dei portatori di handicap. Eppure, riuscire a suonare uno strumento musicale per quanti hanno una vita “diversamente abile” potrebbe rivelarsi una proficua terapia oltre che un piacere personale e uno svago. Una crescita delle capacità psico-motorie e, soprattutto, dello spirito.

Per venire incontro alle particolari esigenze di chi vorrebbe imparare – o proseguire a suonare – uno strumento nonostante i limiti fisici, L’associazione “AccordiAbili” di Fasano si impegna nel promuovere la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative in campo musicale. Come la tromba di Vincenzo Deluci, dal 2011 Presidente dell’associazione e trombettista jazz di talento nonostante sia un portatore di handicap.

Deluci, classe 1974, ha iniziato a suonare la tromba a 8 anni. A 30, dopo un incidente d’auto, si è visto costretto su una sedia a rotelle. La disgrazia non ha però fermato il giovane musicista che, facendo di necessità virtù, ha aguzzato l’ingegno e ha continuato a suonare semplicemente modificando la propria tromba. La passione lo ha largamente ripagato poiché Deluci ha avuto la possibilità di esibirsi con grandi come Lucio Dalla, Sergio Caputo, Vinicio Capossela, Renzo Arbore e gli Avion Travel. Lo strumento di Vincenzo è stato modificato ad hoc: “Non muovo le dita, sono paralizzate. Ma posso suonare muovendo i pistoni con il joystick della sedia a ruote e un sistema di fili e sensori collegati a una scheda per computer. Il risultato è più o meno lo stesso di quello prodotto dalla mia tromba rimasta in macchina dopo l’incidente”.

AccordiAbili, in pratica, crea prototipi di strumenti musicali adattati: come la tromba ad aria compressa; il clarinetto basso per Francesco Nurra, musicista sassarese. O il fingers drum, un guanto speciale che riproduce i suoni di una batteria; il flauto per un ragazzo di Torino; il nuovo prototipo – ancora top secret – per un ragazzo pugliese. Il team dell’associazione fasanese annovera anche ingegneri e informatici. “Le tempistiche sono ancora un po’ lunghe, ma lavoriamo a distanza. Facciamo videochiamate ai ragazzi, ma non è la stessa cosa. Poi c’è un momento di briefing, in cui o loro vengono qui o parte della nostra squadra va da loro: non è semplice realizzare lo strumento perfetto, sono moltissime le modifiche che apportiamo di volta in volta”.

I soldi per la realizzazione di questi strumenti, AccordiAbili li trova autofinanziandosi: “In Italia in tanti tengono gli occhi chiusi: per un’associazione come la nostra – unica nel suo genere nel mondo – non esistono fondi ad hoc. Tocca a noi organizzare eventi e serate per raccogliere quanto necessario”. Deluci ora lavora come solista in un trio di musica elettronica. La sua tecnica, dopo l’incidente, è cambiata…ma non in senso peggiorativo. “Non ho più la velocità di allora, così la mia musica è diventata più riflessiva e profonda. Ma ha sempre lo stesso, importantissimo, valore: è di per sé integrazione con l’altro, ruolo che per un disabile conta ancora di più. Per questo portiamo AccordiAbili nelle scuole: per spiegare agli studenti che l’integrazione passa anche attraverso tutte le forme d’arte, musica compresa”.