22 milioni di sfollati nel 2013 per catastrofi naturali

Oltre alle guerre, al terrorismo, alla povertà e alle malattie, sempre più persone nel mondo soffrono anche per i disastri causati dall’effetto serra sul clima terrestre: tifoni, inondazioni, terremoti e siccità costringono milioni di persone ad allontanarsi dai propri paesi a volte anche per sempre. Secondo il rapporto stilato annualmente dal Norwegian Refugee Council (Nrc, Consiglio norvegese per i rifugiati) le catastrofi naturali avvengono in luoghi diversi di anno in anno, ma il loro numero è in significativo aumento. Questo fatto, – prosegue il report 2014 – non sorprende nessuno perché, negli ultimi 20 anni, il numero di questi eventi è aumentato, passando approssimativamente dai 200 ai 400 casi l’anno.

Ovunque, nel mondo, i cambiamenti climatici costringono le persone a lasciare le proprie case; nel 2013 sono state circa 22 milioni. La maggior parte di esse – secondo l’analisi effettuata da Nrc – si trova n Asia, dove 19 milioni di individui sono stati sfollati a causa di inondazioni, tempeste o terremoti. Il più vasto movimento di popolazioni si è creato a causa del tifone Hayan, nelle Filippine, dove in 4 milioni hanno dovuto lasciare le proprie terre. Un’altra bufera, Trami, ha creato 1,7 milioni di sfollati tra le Filippine e Taiwan. Si prevede che in futuro sempre più persone, per periodi più o meno brevi, saranno costretti ad abbandonare le proprie abitazioni. Il problema è in procinto di aggravarsi – si legge – perché l’esplosione dell’urbanizzazione negli ultimi anni ha reso i Paesi ancora più vulnerabili.

Il Norwegian Refugee Council è un’organizzazione indipendente specializzata negli aiuti umanitari in situazione di emergenza; solo nel 2013 sono state aiutate 4,5 milioni di persone. Il rapporto dell’associazione umanitaria è stato pubblicato prima del vertice sul clima che si svolgerà martedì 23 settembre nella sede delle Nazioni Unite a New York. Jan Egeland, direttore del Nrc ed ex coordinatore Onu per gli aiuti di emergenza, ha rivolto un appello ai politici per far sì che i disastri causati dal clima diventino l’argomento prioritario in occasione dei negoziati in vista di un accordo sul cambiamento climatico previsti per il 2015.