Con umiltà di fronte alla dolce presenza di Dio

Eccomi qui [mi ha risposto il Signore], sono da te, perché tu mi hai chiamato. Le tue lacrime e il desiderio dell’anima tua, la tua umiltà e contrizione del cuore mi hanno piegato e condotto a te. E io gli ho detto: Sì, o Signore, ti ho chiamato e ho desiderato di goderti, pronto a rigettar tutto per amor tuo. Tu per il primo mi hai eccitato perché ti cercassi; Tu si dunque benedetto, o Signore, che sei stato così buono col tuo servo, secondo la moltitudine delle tue misericordie. Che ha da dire dinanzi a te il tuo servo di più e di meglio che umiliarsi profondamente alla tua presenza, sempre memore della propria iniquità e bassezza? Mentre tra tutte le cose meravigliose del cielo e della terra non ce n’è una che sia simile a te? Le opere tue sono molto buone, i tuoi giudizi veri, e dalla tua provvidenza sono governate tutte le cose. A te dunque lode e gloria, o Sapienza del Padre! Ti lodi, e ti benedica la mia bocca, l’anima mia e insieme tutte le cose create.

RISOLUZIONI: Memore della propria iniquità e bassezza risolvi di umiliarti dinanzi a Dio con rendimento di grazie, e ciò sempre, ma in modo particolare quando egli ti fa sentire la sua dolce presenza.