Vitalizi, ecco la proposta del M5s per abolirli, Di Maio: “Basta una delibera”

Arriva la proposta del Movimento 5 Stelle per l’abolizione dei vitalizi riconosciuti a deputati e senatori. Il testo prevede l’armonizzazione del regime previdenziale dei parlamentari con quello dei lavoratori pubblici e privati, anche in relazione all’età di maturazione del trattamento pensionistico. Per raggiungere l’obiettivo il M5s non ha avanzato una proposta di legge ma intende ottenere una delibera dell’Ufficio di presidenza di Montecitorio e Palazzo Madama.

I due organismi parlamentari dovrebbero approvare un regolamento ad hoc per il trattamento previdenziale dei deputati o dei senatori eletti nella XVII legislatura. La proposta prevede che “il regolamento entra in vigore il giorno successivo della sua approvazione” e che le disposizioni vengano applicate ai deputati e ai senatori “in carica”. Entro 30 giorni dall’entrata in vigore della delibera i presidenti Boldrini e Grasso dovrebbero, sentito il collegio dei questori, provvedere con un decreto all’attuazione delle norme che parificano il trattamento pensionistico dei parlamentari alle prescrizioni introdotte sia dalla riforma Dini sia da quella Fornero.

“E’ una balla quando ci dicono che i vitalizi sono stati aboliti: questo è un vitalizio mascherato. Questo è privilegio medievale che noi vogliamo abolire con 20 righe ed una semplice delibera – ha spiegato il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio – oggi doveva arrivare il Aula la legge elettorale, qualcuno se lo ricorda? Nel silenzio generale è stata fatta slittare e ci hanno detto chiaramente che non si deve andare a votare a giungo e che questi signori si vogliono prendere la pensione a settembre“. Secondo il deputato Riccardo Fraccaro e la senatrice Laura Bottici occorre “fare pressione per evitare l’ennesimo privilegio. Sono poche persone, non serve una proposta di legge, basta un regolamento e queste persone da sole possono consentire che si arrivi ad un cambio radicale”.

Sulla proposta di lavoro di cittadinanza fatta da Matteo Renzi, Di Maio sostiene che l’ex premier “non abbia ancora capito la portata della batosta di dicembre: prende il reddito cittadinanza, la nostra proposta e la sostituisce con lavoro cittadinanza: queste sono solo operazioni di marketing politico che lo continuano a danneggiare: i cittadini lo hanno capito. Non c’è bisogno di arrivare in California per ammiccare alle nostre proposte e farne uno slogan”.