Iraq, l’Isis sventa un golpe a Mosul: giustiziati 58 cospiratori

L’Isis avrebbe sventato un golpe a Mosul, sua roccaforte nel nord dell’Iraq. Lo riferisce in esclusiva l’agenzia Reuters, citando fonti locali. Almeno 58 presunti cospiratori sono stati giustiziati per annegamento e sepolti in una fossa comune. A capo dei golpisti c’era un alto ufficiale dell’Isis, membro del ristretto gruppo di militari vicini al “Califfo” Abu Bakr al Baghdadi che avrebbe cercato di mettere in atto un colpo di mano nella città – la più importante tra quelle controllate dall’Isis in territorio iracheno – e collaborare con il governo di Baghdad per allontanare gli islamisti rimasti. L’identità del presunto “traditore” non è però stata rivelata, per proteggere i suoi famigliari.

A incastrare i partecipanti al complotto sarebbe stato un messaggino inviato da cellulare in cui si parlava di alcune armi da nascondere in luoghi diversi della città e tenute pronte per dare il via alla ribellione. L’Isis avrebbe scoperto queste armi il 4 ottobre. Mosul – nome che diedero gli arabi all’antica Ninive, la capitale assira citata nella Bibbia – è la seconda città più popolosa dell’Iraq e prima dello scoppio della guerra contava 2 milioni di abitanti. Dal 2014 è in mano all’Isis, e dal marzo 2016 è l’obiettivo di un’offensiva delle forze irachene e curde che stanno cercando di riprenderne il controllo.