“SIMBOLO D’ODIO”, NEGLI USA E’ POLEMICA SULLA BANDIERA CONFEDERATA

Dopo la strage di Charleston, dove il 21enne Dylan Roof ha ucciso 9 persone afroamericane, sparando all’interno di una chiesa metodista, sono molte le polemiche che hanno investito la cittadina, a causa della bandiera confederata che sventola ancora sugli edifici pubblici e governativi del South Carolina. La bandiera confederata era quella appartenente agli stati del sud che persero la guerra civile, da alcuni è vista come un eredità storica, da alcuni è considerata come un simbolo schiavista.

Nella giornata di ieri la governatrice Nikki Haley e il senatore Lindsay Graham – candidato alla Casa Bianca – che fino ad ora avevano sempre difeso l’esposizione della bandiera confederata davanti al Parlamento statale di Columbia, hanno cambiato opinione e chiesto di votare la rinuncia a esporre pubblicamente il vessillo. “E’ parte integrante del nostro passato – ha detto la repubblicana Nikki Haley – ma non rappresenta il nostro futuro e il fatto che abbia provocato dolore a molti è sufficiente” per toglierla.

Nel 2000 la bandiera, a fondo rosso attraversata una croce azzurra sulla quale spiccano le tredici stelle degli stati della confederazione sudista durante la guerra di secessione, era stata tolta dalla cupola del Campidoglio e spostata sul piazzale davanti all’assemblea legislativa con una legge che, per l’eliminazione totale del vessillo, richiede un voto con una maggioranza dei 2/3.