L'Onu: “Da Yameen un assalto alla democrazia”

La dichiarazione dello stato d'emergenza da parte del presidente delle Maldive, Abdulla Yameen, è “un assalto alla democrazia“. Lo ha detto l'alto commissario Onu per i diritti umani Zeid Raad Al Hussein in un comunicato nel quale si parla anche di “violazione dei diritti umani dei cittadini dell'arcipelago”. La misura è stata adottata per 15 giorni in seguito alla decisione della Corte Suprema, che ha ordinato di riabilitare 12 deputati e annullare una condanna contro 12 oppositori, tra i quali l'ex presidente in esilio a Londra Mohamed Nasheed. 

Appello all'India

Quest'ultimo è tornato oggi ad esprimersi in favore di un intervento “fisico” dell'India nella crisi politica scoppiata nell'arcipelago, nonostante un chiaro avvertimento formulato dalla Cina che si è detta contraria a intromissioni esterne per risolvere le gravi tensioni esistenti. In un tweet da Colombo,in Sri Lanka, da dove opera il suo Partito democratico maldiviano (Mdp) Nasheed, in passato ribattezzato “Mandela delle Maldive“, ha ripetuto il suo appello al governo di Nuova Delhi e criticato la posizione di Pechino sostenendo che “dire: 'Risolvete le cose internamente', non significa altro che chiederci di far crescere la rivolta, una ipotesi che può portare al caos”. I maldiviani,ha proseguito, “vedono il ruolo dell'India in modo positivo. Nel 1988 sono venuti (con un contingente militare nell'ambito della 'Operazione Cactus, ndr), hanno risolto la crisi e se ne sono andati. Furono non occupanti, ma liberatori“.

Crisi

Ieri l'India aveva reagito bruscamente, senza lo stile “soft” dei suoi comunicati, assicurando di essere stata “turbata” dalla dichiarazione dello stato di emergenza. Per tutta risposta il capo dello Stato aveva fatto arrestare il presidente della Corte ed un altro giudice, nonché l'ex presidente “de facto” dell'arcipelago, Maumoon Abdul Gayoom, passato lo scorso anno all'opposizione dell'attuale governo. Ieri sera i tre restanti giudici del massimo tribunale hanno firmato una revoca della precedente ordinanza di scarcerazione, accolta positivamente dal presidente Yameen