IL “SOCIALISTA” SANDERS BATTE HILLARY IN WEST VIRGINIA

Berni Sanders, il senatore del Vermont ha vinto le primarie dei Democratici statunitensi in West Virginia, con il 51 percento delle preferenze contro il 37 percento di Hillary Clinton, e ha esultato sul palco, gridando: “Lotterò fino alla fine per ogni voto”. La sfida con Hillary è ancora aperta, dunque, anche se – come egli stesso ha dichiarato in Oregon, dove si voterà la prossima settimana – “la salita su cui arrampicarsi è ripida”, e l’ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d’America resta la “favorita”. La prospettiva di un “socialista” alla Casa Bianca, però, appare sempre più possibile, mentre aumenta il suo successo elettorale e anche le donazioni a favore della sua campagna.

Ai delegati di Philadelphia, Sanders dice: “Se con Hillary Clinton abbiamo molte differenze, su una cosa siamo d’accordo: dobbiamo sconfiggere Donald Trump”. E ha aggiunto: “Trump non diventerà Presidente, perché il popolo americano sa che la nostra forza è nella nostra diversità”.

Il programma di Sanders è davvero in controtendenza rispetto a Trump, perché in difesa dei cittadini americani più deboli: innalzare il salario minimo a quindici euro, migliorare il welfare, rafforzare la giustizia sociale, tutela per le minoranze etniche. Proposte che esercitano attrazione soprattutto presso i giovani e la popolazione meno abbiente.

Donald Trump, nel frattempo, continua a raccogliere il consenso popolare, vincendo le primarie repubblicane in Nebraska, dove ha conquistato tutti i 36 delegati. Il magnate degli immobili di New York è rimasto l’unico candidato per la nomination del Grand Old Party (Gop), vincendo anche in West Virginia, dove poteva contare sull’appoggio dei produttori di carbone. Ma ha bisogno di raggiungere il “numero magico” di 1.237 delegati per arrivare alla Convention di luglio con le spalle coperte.

Il candidato repubblicano per la Presidenza parteciperà oggi ad un evento annuale di raccolta fondi a Long Island, organizzato dal comitato del Nassau County, per la cui partecipazione si pagherà un biglietto da 200 dollari. Nonostante il miliardario sia sceso in campo dichiarando che si sarebbe auto-finanziato per la campagna elettorale, sembra che adesso che si avvicina l’Election Day di novembre abbia deciso di aprire al sostegno finanziario dei suoi elettori.