A Trento visite guidate alla chiesa di San Pietro

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Le guide verranno effettuate ad intervalli di 30 minuti, in gruppi di massimo 20 partecipanti. Da un mese la chiesa di San Pietro, nell’area cimiteriale di Mezzolombardo (Trento), è interessata da una campagna di scavo archeologico che sta dando interessanti risultati. Le ricerche in corso, riferisce LaPresse riprendendo il quotidiano digitale La Voce del Trentino.it, sono state presentate ieri dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 in occasione di visite guidate gratuite tenute dagli archeologi che conducono i lavori, Nicoletta Pisu dell'Ufficio beni archeologici provinciale e i tecnici di Cora Società Archeologica. Informazioni e iscrizioni in Biblioteca.  

Tesori di arte e fede

“Il Trentino Alto Adige è una terra caratterizzata da paesaggi naturali unici, tra i quali si nasconde un enorme patrimonio storico, culturale ed artistico che attende solo di essere scoperto- spiega l’ufficio turistico della regione-.Tra imponenti cime montuose, verdi vallate e piccoli paesini, Trentino e Alto Adige raccontano la propria storia culturale ed artistica attraverso l’antico spirito combattivo dei castelli e le mistiche atmosfere delle chiese”. Castel Tirolo, Castel Coira, Ciastel de Tor, Castel Presule sono solo alcune delle innumerevoli fortezze, rocche, residenze presenti sul territorio, tra le cui mura aleggiano secoli di storia, vite di uomini leggendari, usi e costumi di tempi antichi. Così la Chiesa di San Procolo, il Santuario di Pietralba, l’Abbazia di Novacella, il Duomo di Bressanone, insieme ad altri importanti edifici sacri, invitano ad ammirare l’arcana bellezza dei loro affreschi,  delle sculture e degli altari, immersi nella cornice unica dei panorami del Trentino Alto Adige. L’amore per la cultura si unisce, poi, al piacere delle passeggiate nella natura, grazie alla presenza di tanti itinerari che conducono alla scoperta di questi immensi tesori artistici e storici. L’iniziativa è promossa dal Comune di Mezzolombardo in collaborazione con l’Ufficio beni archeologici della Soprintendenza per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento e la Parrocchia della Natività di San Giovanni Battista. Le ricerche archeologiche, riporta LaPresse, sono ormai diventate parte fondamentale nei lavori di restauro delle chiese antiche e così è accaduto anche a San Pietro, situata nell’attuale cimitero, sul dosso omonimo a ridosso del centro storico di Mezzolombardo.

Le “anticaglie”

Lo scavo, previsto dal progetto in quanto funzionale alla posa dell’impianto di deumidificazione, è stato fin da subito affrontato alla presenza degli archeologi, che hanno portato alla luce i resti di una chiesa precedente a quella attuale e un importante cimitero circostante. Gli scavi proseguono poiché altre murature ancora più antiche sono state individuate e le tombe si stanno rivelando particolarmente numerose. L’altura di San Pietro, sottolinea LaPresse, è nota agli storici e agli archeologi per la scoperta di un cospicuo numero di oggetti e di strutture di età romana, avvenuta nel 1836 quando si dovette ampliare il cimitero in seguito ad un’epidemia di colera. A questa, nei primi decenni del secolo scorso, seguirono altre scoperte di “anticaglie”, tradizionalmente attribuite all’età romana. La casualità dei ritrovamenti, la loro descrizione sommaria, la perdita di una buona parte dei reperti impedisce di capire quale fosse il contesto: insediamento o sepolcrale? Inoltre, nelle fonti dell’epoca si confondono talora i ritrovamenti avvenuti sul dosso con quelli della vicina località detta La Calcara, anch’essa zona archeologica ben nota fin dalla fine del XIX secolo tanto che, nel 1997, scavi della Soprintendenza misero in luce un complesso edilizio poi interpretato come un’azienda agricola di età romana, evidenzia LaPresse ripercorrendo le tappe indicate dall’approfondimento realizzato dalla Voce del Trentino.it. Considerate simili premesse, e nonostante la difficoltà di comprendere la natura dei resti archeologici scoperti nei secoli scorsi, il dosso e le sue immediate adiacenze rimangono di grande interesse, come stanno dimostrando i ritrovamenti all’interno della chiesa. L’edificio sacro deve la sua forma attuale ad un’imponente ricostruzione sancita dalla consacrazione del 1558, ma la sua origine è ben più antica, trovandosi menzionato per la prima volta in un documento del 1390. Recenti studi offrono un’ipotesi assai interessante, che vorrebbe il nucleo originario eretto ancora più indietro nel tempo, come cappella del Castello di Mezo San Pietro.