Rapporti sessuali in canonica, il vescovo di Padova sospende “a divinis” don Contin

Mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, ha aperto una procedura per la sospensione a divinis di don Andrea Contin, accusato di aver dato vita a orge nella canonica della sua parrocchia (San Lazzaro). “Sono incredulo e sofferente – ha commentato mons. Cipolla- ma sto agendo perché anche se alla fine di questa vicenda non ci fosse rilevanza penale, canonicamente siamo in dovere di prendere dei provvedimenti disciplinari. Le conclusioni a cui sono arrivato mi fanno soffrire ma sono necessarie. Non sono provocate dal clamore mediatico ma da indagini dirette e dalla constatazione che questi fatti rendono don Contin non idoneo ad esercitare la sua missione. Per questo motivo per don Andrea ho aperto una proceduta per la sospensione ‘a divinis’ in attesa di approfondire questioni che potranno portare alla sua dimissione dalla vita clericale”.

Nel verbale reso ai carabinieri lo scorso 21 dicembre don Contin aveva ammesso di aver avuto rapporti sessuali “con cinque donne”. Parrocchiane – hanno riferito i quotidiani locali – con le quali il sacerdote ha precisato di aver avuto “una relazione sentimentale” sfociata poi “in rapporti sessuali“. Incontri che si consumavano “in canonica, anche con la partecipazione di uomini, anche di colore”. Dichiarazioni che ha verbalizzato davanti agli investigatori subito dopo la perquisizione disposta dai magistrati nella parrocchia. Avrebbe invece negato i rapporti violenti, denunciati dalla sua prima amante, la 49enne che ha fatto partire l’indagine. Intanto si è allontanato dalla parrocchia – su consiglio della Curia – anche il secondo sacerdote di una chiesa nella zona dei Colli Euganei, che aveva ammesso di aver partecipato alle orge con don Andrea, e che al momento non è però indagato.

Dopo l’esplosione dello scandalo l’assessore al Sociale della Regione Veneto, Manuela Lanzarin, ha attivato il servizio ispettivo regionale per una verifica approfondita alla gestione dei contributi pubblici, in conto gestione e in conto capitale, erogati al Progetto Senes e alla Casetta Michelino di Padova, le due realtà non profit create e amministrate da don Andrea Contin, il sacerdote padovano sottoposto a inchiesta. “Dalle rilevazioni in nostro possesso Casetta Michelino ha sinora svolto un servizio sociale apprezzato dal territorio e molto richiesto dalle famiglie – ha precisato l’assessore -. Tuttavia, in relazione alle notizie di cronaca e alle indagini in corso della Procura di Padova ho ritenuto opportuno attivare non soltanto il Servizio ispettivo regionale, ma anche l’avvocatura di palazzo Balbi, al fine di supportare gli ispettori regionali nelle verifiche sui bilanci e sull’attività della Onlus padovana”.