Ad Arezzo la tavola dispersa del Vasari

Arezzo

E'tornato finalmente in Italia il pannello mancante del soffitto che Giorgio Vasari dipinse per Palazzo Corner, a Venezia nel 1542, per il grandioso ciclo allegorico rimasto disperso per lungo tempo.
 
Fresca di restauro, l’Allegoria della Speranza si mostra per la prima volta ai visitatori in un’esposizione dedicata, intitoltata  “Giorgio Vasari tra Venezia e Arezzo. La Speranza e altre storie dal Soffitto del Palazzo Corner-Spinelli” visitabile fino al prossimo 9 settembre presso il Museo di Casa Vasari ad Arezzo.

Il restauro è stato possibile grazie alla campagna di fundraising promossa nel 2016 dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia e il recente acquisto statale da una collezione privata inglese, con il contributo delle fondazioni Venetian Heritage e Venice in Peril Fund. 

Lo scomparto

Lo scomparto era formato dalla tavola con la figura della Speranza e dal Suicidio di Giuda, che dal 1980 fa parte delle collezioni esposte nella Casa del Vasari in Arezzo. Il comparto così definitivamente riunito è un tassello fondamentale per la ricostruzione del soffitto veneziano da cui proviene, come è stato riconosciuto grazie a studi recenti.

Forte è il legame tra l’opera oggi ricongiunta e la dimora del pittore e architetto aretino che ne è l’autore. Il Soffitto Corner-Spinelli è infatti molto vicino per tipologia e stile ai soffitti dipinti presenti nell’abitazione del Vasari, da lui ideati e realizzati appena sei anni dopo il suo fondamentale soggiorno in Laguna.

La mostra, mentre celebra la ricomposizione dell’Allegoria della Speranza finalmente restituita alla collettività, ricostruisce al contempo le travagliate vicende dell’intero Soffitto Corner-Spinelli attraverso un supporto didattico integrato da un suggestivo video che consente al visitatore d'immergersi nella sua complessa iconografia.

Nell'occasione il Museo Aziendale Gori&Zucchi – Uno A Erre di Arezzo partecipa all'evento con una sezione dedicata all'oreficeria della seconda metà del Novecento, ispirata ai gioielli del Rinascimento.