Addio a Umberto Veronesi, la camera ardente a Palazzo Marino a Milano

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Si è spento nella sua casa di di Milano, il politico, chirurgo ed oncologo Umberto Veronesi. Da alcune settimane le sue condizioni di salute si erano progressivamente aggravate. La sua battaglia per sconfiggere i tumori e dare speranza ai malati era iniziata nel 1973 all’istituto dei tumori di Milano. Lascia la moglie, Susanna Razon, e sette figli.

Subito dopo essersi laureato nel 1952 con 110 e lode e aver fatto un altro anno di studi a Londra, Veronesi entra nell’Istituto Nazionale dei tumori. La sua carriera è iniziata svolgendo il ruolo di assistente, per poi diventare il direttore scientifico nel 1994. Nello stesso anno entra alla guida dell’Istituto europeo di oncologia.

Nel 1965 aveva partecipato alla fondazione dell’Airc, nel 1982 fondava la Scuola europea di oncologia e dal 1985 al 1988 presiedeva l’Organizzazione europea per la ricerca e la cura del cancro. Nel 1993 era nominato dal ministro della Sanità nella commissione nazionale che doveva redigere il piano di lotta contro le malattie tumorali. Nel frattempo, era il 1992, fondava l’Istituto europeo di oncologia, di cui è stato direttore scientifico dal 1994 al 2000 e quindi, 2001 al 2014. Nel 2003 ha creato e quindi a lungo presieduto la Fondazione Umberto Veronesi per il progresso delle scienze, e con lo scopo di promuovere sia la ricerca scientifica sia la diffusione della cultura scientifica. Nel 2009 la Fondazione avviava il progetto Science for peace per combattere le cause che sono alla radice dei conflitti e delle diseguaglianze umane attraverso un approccio scientifico.

La camera ardente per “il Professore” è stata allestita nella Sala Alessi di Palazzo Marino. Lì tutti i milanesi potranno andare per salutarlo per l’ultima volta. Toccherà “a tutti continuare la sua strada nel dialogo e nel rispetto delle idee di tutti”, ha detto il Sindaco di Milano, Beppe Sala.