Campagna referendaria, Renzi promette: “Negli ultimi 7 giorni abbasseremo i toni”

“Nella mia veste di scrofa ferita, posso assicurare che da parte nostra negli ultimi 7 giorni di campagna elettorale è interesse abbassare totalmente i toni dello scontro. E’ giusto ma abbiamo anche tutto da guadagnarci”. Lo ha promesso Matteo Renzi durante il forum con la Stampa a Torino.

Bisognerà capire ora se anche il fronte del No sarà disponibile a sotterrare l’ascia di guerra. Della compagine trasversale che avversa la riforma voluta dal governo fa parte anche Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi ha definito Renzi “l’unico leader in Italia”. “Lui va a giorni alterni – ha spiegato il premier – ora dice che vuole il tavolo con me il giorno dopo la vittoria del No. Ma al tavolo ci trova Grillo e D’Alema, non me”. Il capo del governo ha ricordato che a sostegno del No ci sono “5 ex premier che per anni ci hanno detto riforme e non le hanno fatto,poi se gli italiani vogliono affidarsi a loro, prego si accomodino”.

Renzi ha poi fatto di nuovo capire che in caso di sconfitta del Sì potrebbe passare la mano. “Io non sto lì a vivacchiare, io non sono adatto – ha sottolineato – se dobbiamo tornare alle liturgie del passato, le riunioni di maggioranza con i tecnici, per la logica della palude, delle sabbie mobili tanti sono più bravi di me. Io sto se possiamo cambiare”. Anche perché lui non si ente un uomo per tutte le stagioni. “Ho 41 anni – ha affermato – ho fatto il premier, non ho più bisogno di aggiungere una riga al curriculum vitae. Quando toccherà uno si gira, si inchina alla bandiera e sorride, non mette il broncio. Passerò la campanella con un sorriso e un abbraccio a chiunque sia perché Palazzo Chigi non è casa tua ma degli italiani. Non si sta in politica solo per svolgere un servizio ma per cambiare qualcosa. Il mio futuro non è interessante, il referendum è un occasione per l’Italia, è l’assist perfetto e l’Italia ha l’occasione per fare il tiro decisivo”