Il Tycoon critica Kim: “Mi dà del vecchio ma io non direi che lui è basso e grasso”

Più che una guerra nucleare, quella tra il presidente Trump e il dittatore della Corea del Nord sembra un conflitto “social” all'ultimo insulto. I missili, fortunatamente, non vengono lanciati. Al loro posto, come tra tifoserie opposte durante un derby, una reciproca escalation di offese. L'ultima è di poche ore fa: Trump abbandona i toni istituzionali degli ultimi giorni, durante le tappe ufficiali del viaggio in Asia, e su Twitter si sfoga: “Kim Jong-un mi ha chiamato vecchio, io non gli direi mai che è basso e grasso”. Poi aggiunge sibillino: “Vedo molto difficile che possa essere mio amico, ma forse un giorno succederà!”. La replica del Tycoon arriva dopo le accuse lanciate dal dittatore della Corea del Nord; Kim Jon-un aveva definito Trump un “guerrafondaio” in giro per l'Asia, che “cerca lo scontro per privare la Repubblica popolare democratica di Corea dal suo potere di deterrenza nucleare”. 

Botta e risposta tra Usa e Corea

Ma la guerra fredda degli insulti, tra il presidente Trump e Kim va avanti da un bel po' di tempo. Il leader nordcoreano, ad esempio, senza peli sulla lingua ha definito Trump un “furfante e gangster che si diverte a giocare col fuoco”. Immediata la risposta minacciosa di Donald: “Colpiremo Kim con furia e fuoco come il mondo non ha mai visto”. E ancora. Kim: “La gente si chiede se Trump sia sano di mente, non lo so“. Il Tycoon: “Rocket Man è in una missione suicida”. Kim: “E' un cane che abbaia e non morde”. Donald: “E' un criminale. Sarà messo alla prova come nessuno mai prima”. Questi sono solo alcuni, tra i tanto botta e risposta tra i due. Non ci sono precedenti. Il mondo, attonito, resta a guardare. E si augura che dalle parole non si passi ai fatti.

Trump contestato nelle Filippine

Nel frattempo continua la vista del presidente Trump in Asia. Una visita non condivisa da tutti. La polizia anti-sommossa filippina, infatti, è intervenuta con i cannoni ad acqua per impedire a centinaia di manifestanti di protestare davanti all'ambasciata Usa di Manila, dove era previsto l'arrivo di The Donald. “Basta con l'imperialismo”, “ScaricareTrump”, sono alcuni dei cartelli in mano ai dimostranti bloccati dalla polizia in tenuta anti-sommossa. Il Tycoon sarà a Manila per il summit delle nazioni del sud-est asiatico (Asean), ultima sua tappa nella regione