Tumori, Locatelli (CSS): “Oggi guarisce fino al 90% dei bambini malati”

Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), è intervenuto in occasione del convegno "Valore della ricerca clinica in oncologia, ematologia e cardiologia" organizzato dalla Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi

Cellule di Glioma diffuso della linea mediana acquisite al microscopio confocale (Copyright: @bambinogesu)

“Oggi riusciamo a guarire definitivamente circa l’80% dei bambini che si ammalano di tumore in età pediatrica, con percentuali di guarigione per alcune neoplasie che arrivano addirittura a oltre il 90%. Gli investimenti in ricerca e le collaborazioni scientifiche internazionali hanno permesso di ottenere questi importanti traguardi”.

Così Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), in occasione del convegno ‘Valore della ricerca clinica in oncologia, ematologia e cardiologia’, organizzato da Foce (Federazione degli oncologi, cardiologi e ematologi).

Locatelli è, dal 2010, anche responsabile del dipartimento di oncoematologia, terapia cellulare, terapie geniche e trapianto emopoietico all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma.

Tumori, Locatelli (CSS): “Oggi guarisce fino al 90% dei bambini malati”

Il “75% dei pazienti adulti colpiti da tumori ematologici è guarito o ha una lunga sopravvivenza con buona qualità della vita – afferma Paolo Corradini, Presidente SIE (Società Italiana di Ematologia) -. Il nostro Paese ha contribuito in modo significativo allo sviluppo di molte terapie innovative nei tumori ematologici. Tra le terapie più promettenti vi sono le cellule CAR-T che sono rimborsate nel nostro Paese nei linfomi più aggressivi, nella leucemia linfoblastica acuta e fra poco nel mieloma multiplo, in pazienti già sottoposti a diverse linee di terapia. Ma i vantaggi degli studi clinici non sono solo per i pazienti, infatti il Servizio Sanitario Nazionale ottiene un beneficio grazie ai costi evitati per le terapie, sostenuti dalle aziende sponsor dei trial”.

Anche secondo Guido Rasi, Past Executive Director dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA), “il settore della ricerca clinica è un’eccellenza del sistema scientifico ed economico in Italia e, da decenni, è un motore di avanzamento per l’intero Paese, ma questo ruolo, purtroppo, non è sempre percepito nella vastità della sua portata. Vanno garantiti tempi e costi di avvio degli studi clinici compatibili con la competizione internazionale, capitalizzando l’esperienza maturata durante la pandemia, e favorendo la collaborazione tra pubblico e privato”.

D’altro canto, “è trainante il ruolo delle imprese del farmaco al finanziamento complessivo delle sperimentazioni – conclude Pasquale Perrone Filardi, Presidente SIC (Società Italiana di Cardiologia) -. Il sostegno pubblico in questo settore infatti è da sempre, sottodimensionato in Italia. Negli ultimi anni è aumentata la consapevolezza del valore della ricerca clinica da parte delle Istituzioni e dei cittadini. Ma servono più risorse pubbliche perché l’Italia possa aumentare la sua competitività”.

Fonte: Ansa