Brucia la Maremma tra Toscana e Lazio, evacuati due camping

Torna l’emergenza incendi soprattutto tra Toscana e Lazio. Un vasto rogo boschivo, sviluppatosi in mattinata sulla costa maremmana, si è propagato fino nel Lazio. Le fiamme sono arrivate fino al territorio di Pescia Romana, frazione di Montalto di Castro, in provincia di Viterbo, precisamente in località Costa Selvaggia, rinomata località balneare. A supporto del lavoro dei vigili del fuoco, la Regione Lazio ha messo in campo 5 squadre della Protezione civile, con circa venti volontari, e un elicottero.

Camping evacuati

L’incendio è partito dalla zona di Capalbio, in provincia di Grosseto, dove sono entrati in azione due mezzi aerei. Tre, secondo quanto si apprende, sarebbero i punti da cui si è propagato il fuoco, nei pressi di un’area verde del Wwf, l’oasi di Burano. “Da stamattina c’è un forte vento – ha raccontato una testimone – che soffia da terra e dunque spinge verso il mare. Stamattina disagi ci sono stati, per il fumo denso – prosegue – anche sulla linea ferroviaria all’altezza di Tarquinia”. In effetti i disagi sono stati piuttosto pesanti. Come ha riferito il sindaco di Capalbio Luigi Bellumori, due campeggi sono stati evacuati a scopo precauzionale: si tratta del “Costa Selvaggia” a Pescia Romana e del “Capalbio”. Bellumori ha poi precisato che per lo stabilimento balneare “L’ultima spiaggia“, “era partito l’ordine di evacuarlo, ma poi è rientrato”. Si tratta del più famoso stabilimento di Capalbio, con la pineta a ridosso del mare.

Treni bloccati

Bellumori ha riferito anche che è stata bloccata la linea ferroviaria tirrenica. Fs ha spiegato che il transito dei treni è stato fermato alle 12.10 e poi alle 13.50 è stato dato il via libera alla ripresa della circolazione su un binario, ma verrà nuovamente interrotto. Bellumori ha spiegato che il “forte vento” ha spinto velocemente le fiamme lungo il canale del Chiarone e che poi, “saltata” la ferrovia, hanno attaccato la pineta. E “a creare problemi è stato anche molto il fumo“. “In tanti hanno preferito lasciare la spiaggia” con conseguenti problemi alla circolazione delle auto sull’Aurelia: per questo sono intervenuti polizia municipale e carabinieri.

Fiamme in tutta la Toscana

Fiamme non solo in Maremma. In Toscana elicotteri regionali impegnati anche su altri roghi: 3 sono impiegati a Piancastagnaio (Siena) sul monte Amiata, dove alcuni focolai hanno fatto riprendere l’incendio scoppiato sabato. Da Olbia anche un Canadair della protezione civile nazionale. Altri 3 elicotteri regionali stanno invece operando sull’altro incendio divampato nel territorio del comune di Marina di Campo, all‘isola d’Elba (Livorno). Un altro elicottero è in azione sul Monte Serra, tra le province di Pisa e Lucca, interessato da qualche ora da un incendio. Un rogo sviluppatosi intorno alle 4 a Volterra ha distrutto le serre non utilizzate dell’Istituto per il sostentamento del clero della diocesi di Volterra. Le fiamme si sono estese anche all’oliveta e ai campi vicini bruciando una superficie di circa 8 ettari.

Bomba d’acqua a Scilla

Dopo giorni di incendi, invece, su gran parte della Calabria è arrivata la pioggia. Molto intensa nel Reggino, con una bomba d’acqua su Scilla che ha allagato le strade del paese, e più lieve nelle altre parti della Calabria. Il fenomeno ha ridotto le temperature anche, a Reggio, di dieci gradi rispetto ai giorni scorsi. Nel Cosentino, dopo la pioggia, gli incendi attivi sono 3, a Trebisacce, Papasidero e Grisolia, e sembrano non destare preoccupazioni. Alcuni allagamenti di strade, sottopassi e scantinati si sono verificati a Reggio Calabria. I danni maggiori si sono verificati a Scilla dove in un’ora, ha riferito il capo della Protezione civile regionale Carlo Tansi, sono caduti 100 millilitri di pioggia. Sul posto i mezzi della protezione civile – che ieri aveva diramato l’allerta meteo – per rimuovere i detriti mentre la macchina dei soccorsi è già attiva con il responsabile provinciale e squadre di volontari. L’Anas, intanto, ha riaperto un tratto della statale 18 chiuso per una frana.