Il Torino Jazz Festival in nome dell'inclusione

Torna, dal 23 al 30 aprile, il jazz dei grandi maestri, il Torino Jazz Festival (Tjf). L'edizione 2018 porterà nel capoluogo piemontese 250 musicisti di dieci Paesi per 60 concerti a prezzi popolari (dai 5 ai 12 euro e 40 gratuiti), in 19 sedi diverse a cui si aggiungono 40 'jazz blitz', pillole musicali nei luoghi dell'assistenza e dell'accoglienza nel segno di quello che vuole essere un tratto distintivo della kermesse: l'inclusione.

Gli artisti

Onde evitare il maltempo, le esibizioni di quest'anno si svolgeranno al chiuso, dal main stage delle Ogr al Piccolo Regio, dai club al Conservatorio fino al Museo del Cinema che ospita il concerto inaugurale con i viennesi maestri della contaminazione Radian. Fra i nomi di punta il decano Archie Shepp, il protagonista del jazz scandinavo Terje Rypdal, Magic Malik, Franco D'Andrea e Carla Bley con The Torino Jazz Orchestra Feat.

Tfj per l'inclusione

“L'edizione di quest'anno del Torino Jazz Festival – ha commentato la sindaca torinese Chiara Appendino  ha voluto cogliere la sfida del rinnovarsi anche nel suo obiettivo, l'inclusione e la creazione di ponti forti fra la storia jazz torinese e quella internazionale ed è anche un tributo e un ringraziamento a chi in questi anni ha accudito e amato il jazz e il suo mondo nella nostra città”. 

Il Tfj “è – aggiunge l'assessora comunale alla Cultura Francesca Leon – frutto di un lavoro collettivo, un contenitore plurale in cui abbiamo voluto ridare protagonismo a chi pratica quotidianamente il jazz in città e presentare diversi modi di fare jazz portandolo non solo in tutta la città ma anche in luoghi inconsueti vedendo la musica come strumento di inclusione sociale”.