EUROPEI DI TIRO A SEGNO: PER CAMPRIANI ORO SFUMATO IN EXTREMIS

Ai Giochi Europei di Baku, nel tiro a segno, Niccolò Campriani manca l’oro all’ultimo colpo: medaglia d’argento per lui, mentre primo posto per il bielorusso Vitaly Bubnovic, bronzo all’israeliano Sergey Richter. L’azzurro ha realizzato in totale 206.4 contro i 206.6 del bielorusso: quarta medaglia d’argento per l’Italia.

Nella carabina 10 metri, decisivo per  Niccolo’ e’ stato il battito di mani del pubblico, nell’ultimo tiro, adesso consentito dal nuovo regolamento cosi’ come le indicazioni dello speaker tiro dopo tiro.  Avanti di 1,1 punti sul bielorusso Vitali Bubnovich dopo una serie in clamorosa ascesa, ricca di tre 10,8. “Non solo hanno escluso l’obbligo del silenzio, ma adesso c’e’ proprio una volontà all’incitamento. E’ già successo agli Europei. Oggi e’ andata anche bene, hanno battuto le mani solo all’ultimo colpo, di solito partono molto prima e di solito non sono solo applausi, partono trombette, fischi, gente chiamata per nome. L’altro tiratore era nella stessa identica situazione. Il mio non e’ un discorso perche’ ho fatto 9, il discorso e’ piu’ ampio. Stiamo andando in questa direzione, ci rendiamo tutti conto di quello che vuol dire? – commenta Campriani – Noi facciamo uno uno sport di precisione, sto cercando di accettarle queste regole però se voglio farmi un augurio per questo sport prima di tutto è quello di evolvere e avvicinarsi alle nuove domande delle nuove generazioni senza però perdere la nostra anima. Noi siamo chi siamo, non dobbiamo cambiare per farci piacere, dobbiamo valorizzare i nostri punti forti. Che poi non chiedo il silenzio assoluto, è solo nella fase di tiro. Io mi aspetto non dico il caos, ma un qualcosa più simile allo stadio alla finale olimpica, quindi devo organizzarmi in questo modo. Mi sono registrato delle finali, con trombette, applausi, quindi in allenamento metto gli altoparlanti e riproduco. Si tratta di sviluppare queste nuove capacità. Avevo già cominciato a perdere qualche colpo prima della fine, ma sono molto contento di come ho reagito dopo i primi tre colpi perché nelle ultime gare di Coppa del mondo finivo primo o secondo in qualificazione e poi ottavo in finale e non vedevo via d’uscita. Qui mi sono piaciuto a livello di sensazioni. Poteva anche venire l’oro ma in termini di performance non cambiava piu’ niente.”