Trump in Afghanistan: la sorpresa nel Thanksgiving Day

Una sorpresa a tutti gli effetti vedere Donald Trump in Afghanistan, dove si è recato per la prima volta dall'inizio del suo mandato, lavorando per la riduzione degli effettivi dell'esercito da lontano. Una notizia che non si inserisce, a quanto pare, solo nell'ambito delle celebrazioni per il Thanksgiving Day, il Giorno del Ringraziamento, trascorso fra le truppe di stanza in Oriente alle quali ha assicurato che presto torneranno a casa: il blitz del presidente, infatti, è durato complessivamente 16 ore, appena tre delle quali trascorse con i soldati nella base di Bagram, a nord di Kabul. Per il resto, il protocollo impone riserbo, almeno in parte, sulle tappe previste nell'ambito di una visita a un Paese in stato di guerra ma – non è poi così un mistero – il viaggio si inserisce anche nel contesto delle trattative con i talebani tanto che, nel corso dell'incontro nella capitale con Ashraf Ghani, presidente afghano, ha spiegato che “sono in corso negoziati con i talebani che sarebbero pronti a un cessate il fuoco. Vogliono un accordo, e ci stiamo incontrando con loro”.

Trattative e vicinanza

Dichiarazioni che fanno seguito a mesi di trattative trascorsi a corrente alternata ma, stando anche a precedenti report da parte delle istituzioni americane, con risultati sostanzialmente positivi, tanto che il prpesidente ha confermato la sua intenzione di ridurre progressivamente l'apporto quantitativo di militari in Afghanistan, scendendo per il momento da 12 mila a 8600 unità. Da parte sua, comunque, la Casa Bianca tiene a precisare come la visita presidenziale si inserisca anche nella volontà di portare ai militari lontani da casa un conforto speciale, specie in prossimità delle festività natalizie: “E' un’area pericolosa e  vuole sostenere i soldati – ha detto la portavoce della Casa Bianca – Stephanie Grisham -. Il presidente e la signora Trump riconoscono che ci sono molte persone lontane dalle loro famiglie durante le vacanze e abbiamo pensato che sarebbe stata una bella sorpresa”. D'altronde, si tratta di un gesto che ha pochi precedenti nel corso del mandato di Trump che, in passato, si è recato solo un'altra volta in zone di conflitto – lo scorso anno, sempre verso Natale – in Iraq. Una visita che, comunque, potrebbe al di là di tutto contribuire a innescare nuovamente l'ingranaggio delle trattative, che arrivano da un periodo di assestamento (per non dire di rallentamento) e servirebbero, nondimeno, ad appianare anche le tensioni fra presidente e vertici delle Forze armate americane, particolarmente alimentate di recente dalla controversa gestione del Caso Gallagher.