Operazione Usa in Somalia. Obiettivo: eliminare i terroristi di al Shabaab

Un intervento militare condotto dalle forze armate americane è scattato nelle ultime ore in Somalia contro la rete terroristica al Shabaab. “Stiamo valutando l’esito di tale operazione – ha spiegato il portavoce del Pentagono, John Kirby – e forniremo ulteriori dettagli al momento giusto”. Il Washington Post riporta il racconto di alcuni giornalisti in Somalia secondo cui missili lanciati da droni Usa avrebbero colpito una zona nei pressi nel porto della città di Barawe, roccaforte di al Shabaab. Non è chiaro se oltre ai droni siano state impegnate anche truppe di terra. La rete al Shabaab, gruppo islamico legato ad al Qaeda, è nella lista nera degli Usa dal 2008. I fondamentalisti islamici somali tengono da giorni sotto attacco il quartier generale dei servizi di intelligence nel centro di Mogadiscio, e hanno anche  scatenato una sanguinosa sparatoria con la polizia.

Nei combattimenti sono morte sette persone di al Shabaab, tre uomini della sicurezza e un civile. Si tratta di Abdisalam Hagi, 57 anni, un architetto italo-somalo da tempo residente a Campi Bisenzio vicino Firenze, ma da un anno consulente del ministro della Difesa della Somalia.  Oltre ad essere collaboratore di Osman Mohammed Gaal, candidato alla presidenza della Repubblica di Somalia, Abdisalam Hagi era consigliere militare del ministro della Difesa della Somalia.

Secondo quanto appreso in Italia, i fondamentalisti di al Shabaab gli avrebbero sparato alla testa. I suoi amici hanno riferito all’ambasciata somala a Roma che l’architetto si sarebbe trovato casualmente in strada, mentre andava a casa dall’ufficio e che un proiettile lo avrebbe raggiunto, durante l’assalto degli attentatori alla sede dei servizi segreti. Salvi gli altri due consiglieri del ministro, due generali, che vivevano nello stesso alloggio e che avevano lo stesso incarico di consulenza. Hagi doveva contrastare la presenza dei terroristi islamici e tra i suoi compiti c’era quello di elaborare piani per la sicurezza del paese.

Già nel 2013 l’architetto era sfuggito a un altro attentato dei fondamentalisti di al Shabaab durante un assalto al palazzo presidenziale di Mogadiscio: un proiettile lo sfiorò trapassando i pantaloni, ma senza colpirlo. Stavolta non ce l’ha fatta: è morto poco dopo il trasporto in ospedale. In Italia, lascia la moglie e due figli di 16 e 21 anni.

 

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