Coronavirus Toscana: per la quarantena si aprono gli alberghi sanitari

Rossi, "i numeri stanno diminuendo, ma non è il momento di correre troppo precipitosamente in avanti"

“Negli ospedali la situazione tende gradualmente al meglio: diminuiscono i ricoveri in terapia intensiva e anche i ricoveri in area Covid ospedaliera stanno diminuendo”, ma “non è il momento di correre troppo precipitosamente in avanti: bisogna misurare le iniziative, sapere che si deve continuare a stare in casa, sapere che arriveranno presto anche le mascherine e che è nostra intenzione continuare a erogarle ed erogarle gratuitamente e che migliorerà in questo senso anche la nostra capacità di distribuzione”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Enrico Rossi, nel corso di una diretta Facebook in cui ha illustrato il contenuto delle ultime due ordinanze regionali che riguardano gli alberghi sanitari, verso i quali saranno invitati ad andare i pazienti Covid attualmente in isolamento domiciliare, e le Rsa e Rsd, per le quali è stato deciso che i pazienti positivi al coronavirus saranno presi in carico dal Servizio sanitario regionale.

La Toscana offre l’albergo sanitario

“L’albergo sanitario – ha spiegato Rossi – garantisce un maggior isolamento e garantisce anche una capacità di monitoraggio dello stato di salute più sicura, più continua. Per questo abbiamo stabilito che dentro l’albergo sanitario ci sia comunque al letto del paziente una visita al giorno da parte di un infermiere e di un medico. Inoltre in un albergo sanitario si è maggiormente isolati”. Dunque, ha aggiunto il presidente della Regione, “invitiamo chi è a casa, chi è a domicilio, a dialogare con le Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale, ndr) che arriveranno a cercarlo oggi e nei prossimi giorni, e ad accettare l’offerta che facciamo. É una misura di protezione maggiore per se stessi e per gli altri. Soprattutto, qualora non accettasse questa offerta, vorremmo che esplicitamente, di propria iniziativa, dicesse di rinunciare ad un’offerta di maggiore qualità nel senso di un maggiore isolamento, e nel senso anche di un maggior monitoraggio dello stato di salute”.

I casi nelle residenze per anziani e disabili

“In Toscana – ha spiegato il governatore Enrico Rossi in un video messaggio – abbiamo 322 case di riposo per anziani Rsa, case per disabili, e altre strutture socio-sanitarie. Solo 42 di queste sono a gestione regionale. Dobbiamo stabilire una forte correlazione con i gestori di queste strutture”. La Regione Toscana, quindi, prende in carico i casi positivi al Coronavirus nelle Rsa e nelle residenze per disabili (Rsd) con una specifica ordinanza emanata oggi. Secondo la nuova indicazione, caso per caso, se il numero dei positivi è circoscritto, la Regione procederà al loro trasferimento in strutture per cure intermedie o in ospedali; in alternativa, se il numero dei positivi è superiore, saranno invece spostati altrove gli ospiti con diagnosi negativa: in questo modo la Rsa che si trova con questi numeri viene trasformata in struttura interamente Covid-19 e ne viene potenziato sia l’organico di personale medico-sanitario sia la dotazione per l’assistenza dei pazienti.