“Dove c’è sempre gioia”: una canzone per aiutare i bambini del Tamil Nadu

L'intervista di Interris.it alla presidente di Interlife Onlus, Giorgia Gambini, scrittrice e interprete del brano "Dove c'è sempre gioia"

Dove c’è sempre gioia“. E’ questo il titolo del nuovo progetto musicale realizzato da Interlife Onlus, organizzazione di cooperazione internazionale, che ha come obiettivo di sensibilizzare sulla condizione estremamente vulnerabile dei bambini dello stato indiano Tamil Nadu. Nelle aree dove opera l’associazione, il 50% dei bambini soffre di malnutrizione e la maggior parte delle comunità vive con meno di un dollaro al giorno.

Il progetto musicale

Il brano è scritto e interpretato dalla presidente di Interlife, Giorgia Gambini, con la collaborazione del musicista Marco Mantovani. “Il brano ‘Dove c’è sempre gioia’ nasce dalla considerazione che tutti i bambini sono figli del mondo e nostri figli, e dall’incontro con i bambini che seguiamo ogni giorno in Tamil Nadu, nel sud dell’india – spiega Giorgia Gambini, intervistata da Interris.it -. Bambini dalle storie durissime ma che possono avere un lieto fine grazie al sostegno a distanza a 360° di Interlife”. Il nuovo progetto segue quello del 2021 dal titolo “Mediterraneo”, un Ep realizzato in collaborazione con Livio Magnini dei “Bluvertigo” e altri artisti, che ha permesso di continuare le operazioni sul campo di Interlife  aiutando concretamente oltre tremila famiglie in Costa d’Avorio. “L’idea dell’ep ‘Mediterraneo’ è nata dal desiderio di utilizzare il linguaggio universale della musica, per raggiungere e sensibilizzare sulle tematiche dei più vulnerabili, quante più persone possibili – spiega la Gambini -. In particolare, il brano ‘Mediterraneo’ da cui tutto prende inizio, è nato dall’esigenza di portare l’attenzione sull’enorme e attualissimo problema della migrazione irregolare, spesso di fatto forzata a causa del contesto contingente caratterizzato da estrema vulnerabilità e povertà, e per il quale noi di Interlife abbiamo un’alternativa valida e implementata e sperimentata da anni: il Toolkit Interlife, un modello di sviluppo innovativo per l’avvio di micro-imprese familiari in contesti di estrema povertà per favorire la sicurezza alimentare ed economica. Grazie a questo modello che crea un grande impatto economico e sociale e moltiplica la solidarietà abbiamo aiutato in Africa ed in India oltre 6000 famiglie a migliorare radicalmente le proprie condizioni di vita”.

Le condizioni di vita dei bambini del Tamil Nadu

Nelle aree del Tamil Nadu in cui opera l’associazione un bambino su 3 soffre di malnutrizione e la mortalità infantile sotto i 5 anni è molto elevata (quasi un bambino su 5 nati). Il contesto nel quale vivono questi bambini è di estrema povertà ed emarginazione: “1/3 della popolazione sopravvive al di sotto della soglia di povertà con meno di 1 dollaro al giorno. Tantissimi bambini sono orfani o semi-orfani, questo li rende ancora più vulnerabili, vittime di sfruttamento del lavoro minorile e costretti a lavorare per più di 12 ore al giorno in condizioni tremende, o preda di mercanti di bambini, rischiano di essere rapiti, portati nei centri abitati dove vengono mutilati e costretti all’accattonaggio forzato o finiscono nella terribile spirale della tratta degli organi“, spiega la presidente di Interlife. “All’emarginazione sociale, culturale ed economica in cui vivono le comunità di intoccabili, Dalit e Valayars, a cui molti dei bambini che incontriamo appartengono, si aggiungono forti discriminazioni di genere – aggiunge-. Le bambine sono le prime a dover rinunciare alla scuola, rischiano di finire sfruttate secondo il terribile schema di lavoro ‘Sumangali’ o sono in molti casi costrette a sposare uomini molto più grandi di loro, il loro corpo a sopportare gravidanze che in altissime percentuali finiscono in maniera tragica per la mamma e il nascituro. La scolarizzazione è bassissima: priorità, purtroppo, è cercare di sopravvivere”.

La formula Toolkit Interlife

Il video del brano “Dove c’è sempre gioia” racconta attraverso le immagini e la musica “il percorso di crescita” di una delle tante bambine che sono diventate grandi grazie al progetto “Sostegno a distanza a 360°” di Interlife che “è un vero e proprio strumento di cambiamento“. “Per proteggere i bambini da queste situazioni ed offrire loro un presente ed un futuro migliore, abbiamo deciso di unire l’esperienza consolidata del sostegno a distanza con la novità dei Toolkit Interlife, una formula di protezione a 360° per i piccoli e, per i genitori a distanza che scelgono di aderire, un’ulteriore possibilità di solidarietà: quella di aiutare un bambino, la sua famiglia e, a catena, un’intera comunità“.

Il circolo virtuoso del bene

La formula Toolkit Interlife, ossia “la scatola degli attrezzi” permette ai bambini di studiare e alle loro famiglie di avviare un’attività lavorativa, rendendosi così autonomi. L’Interlife, però, non si ferma qui: infatti, chiede ad ogni famiglia che viene aiutata di impegnarsi ad aiutare un’altra famiglia. Questo dà vita a un circolo virtuoso del bene che si propaga a macchia d’olio. “I dati raccolti fino ad oggi ci dicono che il modello di sviluppo Toolkit Interlife è vincente e il preferito dai beneficiari nei contesti in cui operiamo. Chi riceve un Toolkit, capisce di avere ricevuto una grandissima opportunità di benessere per la propria famiglia ma anche di riscatto personale, avendo la possibilità di aiutare concretamente la propria comunità – spiega la Gambini -. I Toolkit sono infatti programmi completi che forniscono formazione, attrezzature, materie prime, competenze professionali (in coltivazione, allevamento, artigianato, commercio, etc) know how e tutto il supporto per avviare un’attività lavorativa generatrice di reddito che ha il suo punto di forza ed unicità nel passaggio da beneficiario a beneficiario. Una volta avviata la propria attività, infatti, la famiglia che ha beneficiato del Toolkit, deve replicare e donare un nuovo Toolkit ad un’altra famiglia poverissima del villaggio da noi individuata, affinché anche questa avvii la propria attività generatrice di reddito, e possa poi offrire un nuovo Toolkit ad un’altra famiglia e così via, innescando un circolo virtuoso che crea anche forte coesione sociale. Ogni step viene seguito da Interlife Onlus con la massima attenzione e cura e questa è una delle ragioni del successo del modello Toolkit”.

Valori sociali ed economici in continua crescita

La presidente Gambini spiega che nelle aree in cui Interlife Onlus ha operato attraverso il modello Toolkit si registrano valori economici e sociali in continua crescita in termini di produzione e incremento delle entrate economiche e sicurezza alimentare. Ad esempio, in Tamil Nadu, si registra un incremento del + 70% del reddito familiare nel primo anno di attività Toolkit. “Gli studi dimostrano inoltre che il 90% dei beneficiari che avvia un Toolkit Interlife ha la possibilità di integrare l’alimentazione familiare, non solo con i prodotti derivanti dalla propria attività Toolkit, ma anche con l’acquisto di altri generi alimentari e che per ben l’84% dei beneficiari si registra un aumento del numero di pasti al giorno, che passano da 1 solo pasto a 3 pasti giornalieri già nel primo anno di startup – aggiunge la presidente di Interlife -. Nel tempo, l’impatto del Toolkit aumenta e si registrano risultati positivi anche in termini di empowerment femminile, dinamismo imprenditoriale, coesione sociale e scolarizzazione. Il 100% dei bambini delle famiglie beneficiarie del Toolkit va subito a scuola. Nonostante le difficoltà, i bambini del nostro programma frequentano la scuola con entusiasmo e profitto, molti di loro vincono borse di studio per l’Università e riescono così a riscrivere la propria storia. Il Toolkit Interlife rappresenta un’opportunità unica di cambiare la propria vita radicalmente e grazie al ‘passaggio’ ed al circolo virtuoso, di cambiare in meglio anche l’intera comunità“.