Iran: studente americano condannato a 10 anni con l’accusa di “infiltrazioni”

Xiyue Wang, studente dell’università di Princeton negli Stati Uniti con doppia cittadinanza (americana e cinese) è stato arrestato e condannato a 10 anni in Iran con l’accusa di spionaggio a favore degli Usa. Lo scrive il New York Times citando le autorità giudiziarie iraniane. Wang, che si era recato in Iran per ricerche accademiche, era scomparso da mesi. Erano circolate indiscrezioni sul possibile arresto ma l’annuncio in queste ore da parte delle autorità iraniane è la prima conferma ufficiale. Il caso rischia di aggravare i rapporti tra l’Iran e gli Stati Uniti.

Wang, secondo quanto riferito dal portavoce del tribunale Gholam-Hossein Mohseni-Eje’i, “era entrato nel nostro Paese grazie a dei contatti personali ma il ministero dell’Intelligence lo ha subito identificato e arrestato. Ci sembra evidente che facesse parte di un piano di infiltrazione, per questo è stato condannato a 10 anni. Ma la sentenza potrebbe essere impugnata“.

Lo scorso anno la guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Ali Khamenei, aveva messo in guardia sul rischio di “infiltrazioni in Iran” da parte di Paesi esteri. Da allora questo termine (infiltrazione) è diventato una parola in codice per accusare quanti avessero un qualche legame con l’Occidente.

Una serie di cittadini con doppia nazionalità, compresa quella iraniana, sono stati arrestati perché ritenuti parte di una più ampia rete sovversiva. Wang, ha spiegato Mohseni-Eje’i, era diretto negli Stati Uniti. Teheran ha ricostruito l’intera vicenda per giustificare le sue accuse al giovane, le quali, però, non possono essere verificate in modo indipendente.

In un comunicato ufficiale inviato da Princeton al Guardian si legge: “Xiyue Wang frequenta il quarto anno di dottorato. Si sta specializzando in storia eurasiatica e si trovava in Iran dalla scorsa estate al solo scopo di fare ricerche scientifiche sulla dinastia Qajar, oggetto della sua tesi di laurea”.