Manca l’aria in alta quota: perché il Tibet chiude la sua squadra di calcio

La Feder calcio cinese ha deciso di non convalidare più i risultati delle partite disputate in alta quota, per motivi legati alla sicurezza dei giocatori

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In Tibet, l’altitudine ha letteralmente soffocato l’unico club professionistico, a cui è stato ordinato di chiudere. Il Lhassa Chengtou, la prima e unica squadra di calcio del Paese, sta per chiudere dopo una serie di controversie sullo svolgimento delle sue partite in casa, trattandosi di una delle città più alte del mondo, a 3.650 metri sul livello del mare. Il club nella capitale del Tibet, regione autonoma nel sud-ovest della Cina – racconta Afp -, ha giocato solo due partite in casa in questa stagione, nel campionato cinese di terza divisione. E ogni volta, l’arbitro ha dovuto sospendere il gioco per un quarto d’ora per consentire ai giocatori di respirare ossigeno in bottiglia, secondo Xinhua (China News).

La sicurezza dei giocatori

L’anno scorso, il Lhassa Chengtou ha concluso al 26mo su 32 club del suo campionato, giocando la maggior parte delle partite in casa (si fa per dire) addirittura a Deyang, nella provincia del Sichuan, a ben 2.400 km da Lhasa. “Volevamo essere una finestra sul mondo per il calcio tibetano, abbiamo fatto del nostro meglio per ospitare partite in Tibet, ma inutilmente”, ha scritto con rammarico il club in una nota pubblicata su Weibo, il Twitter cinese, e indirizzata ai suoi 2.500 seguaci. Il colpo mortale alla squadra è arrivato dalla Feder calcio cinese (CFA) che ha deciso di non convalidare più i risultati delle partite disputate in alta quota, per motivi legati alla sicurezza dei giocatori. Secondo fonti locali sei giocatori di Shenzhen Pengcheng sono usciti dal campo in barella durante una partita a Lhasa dopo aver subito mal di montagna, ma la polizia tibetana ha negato.

La collocazione geografica

Il Partito comunista cinese aveva fatto molto affidamento sul club, creato tre anni fa, per aiutare i tibetani a sentirsi meglio integrati. Ma la collocazione geografica si è dimostrata un handicap insormontabile. “Tutta la terra disponibile in Tibet si trova a oltre 3.000 metri sul livello del mare”, sottolinea l’agenzia Xinhua. Il problema del calcio tibetano ricorda la controversia nata nel 2007 dalla decisione della Fifa di vietare partite internazionali sopra i 2.500 metri sul livello del mare, per tutelare la salute dei giocatori. Questa misura ha colpito alcuni paesi del Sud America, in particolare la Bolivia, la cui squadra nazionale gioca spesso a La Paz (3.600 m sul livello del mare), e poi Colombia (Bogota, 2.600 m) e Ecuador (Quito, 2.800m).