Filippine, Duterte choc: “Sparare a morte a chi viola la quarantena”

Nell'arcipelago, dopo due settimane di quarantena, sono stati registrati 2.311 casi di contagio e riportati 96 decessi a causa dell'infezione da Covid-19

Si allarga il contagio da Covid-19 nelle Filippine, nonostante dallo scorso 15 marzo, sia Manila che altre aree siano praticamente isolate. E anche la crisi economica inizia a pesare sulla popolazione: la metà degli abitanti, infatti è in quarantena. La maggior parte, dipende da lavori giornalieri che sono stati interrotti in seguito alla chiusura anticontagio. Finora le Filippine hanno rilevato 2.311 casi di coronavirus e riportato 96 decessi, ma il Paese ha appena iniziato a intensificare i test e quindi si prevede che il numero di infezioni confermate continuerà ad aumentare.

Le parole choc di Duterte

Durante un discorso alla nazione, il presidente delle Filippine ha ordinato alle forze di Sicurezza di sparare a morte a chiunque causi problemi nelle aree chiuse a causa della pandemia di coronavirus. “I miei ordini sono alla polizia e ai militari, compresi i funzionari dei villaggi, che se ci sono problemi o sorge la situazione in cui le persone combattono e la tua vita è in pericolo, di sparare e uccidere – ha detto Duterte -. Invece di causare problemi, vi manderò nella tomba“, ha proseguito, sottolineando che l’epidemia sta peggiorando da più di due settimane nonostante la quarantena.

Le parole del capo della Polizia

“Probabilmente il presidente ha dato troppa importanza all’applicazione della legge in questo momento di crisi”, ha replicato il capo della Polizia, Archie Gamboa, affermando che gli agenti non eseguiranno l’ordine.