LIBIA, UCCISI 27 SOLDATI GOVERNATIVI IN SCONTRI CONTRO L’ISIS A SIRTE

In Libia 27 soldati del governo del premier Fayez al Serraj sono stati uccisi e 120 feriti in scontri nell’ex città natale di Muammar Gheddafi, Qasr Abu Hadi da miliziani dell’Isis, che tentano di difendere la loro “roccaforte”. “La battaglia finale per la liberazione di Sirte e’ cominciata”, ha annunciato un portavoce militare libico, Rida Issa. “Le nostre forze sono entrate nelle ultime aree ancora controllate da Daesh Sirte: distretto 1 e distretto 3”, ha spiegato il portavoce. Le milizie stanno tentando da giorni di cacciare i jahadisti – che si ritiene siano circa duecento – dall’importante città portuale libica.

L’operazione “Al Bunian al Marsus” (“edificio dalle fondamenta solide”) per la liberazione di Sirte è iniziata il 22 maggio scorso e vede in prima fila nella guerra allo Stato islamico le milizie di Misurata, che compongono circa il 90% dei soldati. A Sirte le operazioni di terra delle forze fedeli a Serraj – l’unico sostenuto dalle Nazioni Unite nella variegata situazione politica libica – godono dell’appoggio dell’aviazione statunitense dal primo di agosto, quando Washington ha dato il via libera ai raid aerei sulla città libica per individuare e colpire obiettivi dell’Isis. Sirte è l’ultima roccaforte dello Stato islamico nel Paese nordafricano, dove i jihadisti stanno progressivamente perdendo terreno anche per effetto del sostegno dei caccia statunitensi.