Il Sol Levante nel cuore di Roma. Aprono i giardini giapponesi

“È un buon auspicio arrivare da est, per entrare nel giardino e passare sotto la casa, e poi lasciarla da sud-est. In questo modo, l’acqua del drago blu porterà via tutti gli spiriti cattivi della casa verso la tigre bianca”. Potrebbe sembrare un romanzo tolkeniano o un’inedita canzone di Battisti e invece è una frase del primo libro conosciuto sull’arte del giardino giapponese, il Sakutei-ki, scritto nell’XI secolo. E potrebbe tornarci utile visto che dal 12 marzo al 30 maggio 2015 una serie di visite guidate permetteranno di conoscere il Giardino dell’Istituto Giapponese di Cultura nel cuore di Roma.

Il giardino di 1453 metri quadri, il primo realizzato in Italia è stato progettato da Ken Nakajimaun, architetto giapponese, responsabile anche del progetto per l’area giapponese presso l’Orto Botanico di Roma. Nel giardino compaiono tutti gli elementi essenziali e tradizionali del giardino di stile sen’en (“giardino con laghetto”), che ha raggiunto l’attuale splendore perfezionandosi attraverso i periodi Heian, Muromachi (XVI-XVII sec.) e Momoyama (fine XVII sec.): il laghetto, la cascata, le rocce, le piccole isole, il ponticello e la lampada di pietra, tôrô. I giardini imperiali del periodo Heian erano giardini d’acqua, dove i visitatori viaggiavano su eleganti barche laccate, ascoltando musica, osservando le montagne lontane, cantando, leggendo poesie, pitturando e ammirando il paesaggio del giardino.

Non mancano le piante più rappresentative ed eleganti dei giardini giapponesi come il ciliegio, il glicine, gli iris e i pini nani. Le pietre che formano la cascata provengono dalla campagna toscana. L’Istituto Giapponese ha informato che sono aperte le prenotazioni alle visite guidate al giardino che si trova in via Gramsci 74