Settimo Torinese, confessa la madre del neonato morto: “L’ho lanciato dal balcone”

Ho lanciato il mio bambino, appena partorito, dal balcone di casa“. E’ questa la confessione choc, rilasciata davanti al procuratore capo di Ivrea, Giuseppe Ferrando, della mamma del neonato trovato ieri mattina, abbandonato per strada a Settimo Torinese e poi morto poco dopo il suo ricovero in ospedale.

La confessione della mamma

La svolta nelle indagini è arrivata nella tarda serata di ieri. Sono stati alcuni residenti della zona ad allertare i militari dell’Arma che, oltre a portare la donna in caserma, hanno effettuato un sopralluogo nell’appartamento del secondo piano – dove la donna è residente – trovando alcune conferme. Inoltre, secondo alcune testimonianze, la donna ieri mattina si era affacciata al balcone mentre i soccorsi cercavano invano di salvare il piccolo. Poi, dopo pochi minuti, sarebbe uscita di casa senza mostrare alcuna emozione. La Procura di Ivrea le contesta l’omicidio aggravato ed è stata sottoposta a fermo di indiziato del delitto.

Trovato da un passante

Il piccolo era stato trovato verso le 6 all’altezza di via Turati 2, a due passi dalla biblioteca cittadina, da un uomo che stava tornando dal lavoro. E’ stato lui a chiamare immediatamente il 112. Le condizioni del piccolo, però, erano subito apparse ai sanitari molto gravi e quando sono arrivati i soccorsi era già in arresto cardiaco. Dopo averlo rianimato, è stato portato d’urgenza all’ospedale Regina Margherita di Torino, dove è stato intubato; ma le sue condizioni erano troppo gravi: è spirato dopo un’ora dal suo arrivo nella struttura ospedaliera.

Partorito tre ore prima

Secondo i medici, il bimbo era stato probabilmente partorito da neanche tre ore dal momento quando ignoti lo hanno abbandonato sul ciglio della strada dove l’ha visto il passante. Ora, sono in corso le indagini dei carabinieri della compagnia di Chivasso che stanno visionando le telecamere di videosorveglianza della zona dove è stato trovato il neonato, nella speranza di individuare l’auto o la persona che lo ha lasciato sul ciglio del marciapiede.