Il Seminario Urbinate dedicato a “Tempo e salvezza”

“Tempo e salvezza”. Il XXIV Seminario Urbinate il 15 e il 16 settembre presso l’Aula Rossa del Palazzo Battiferri di Urbino, approfondirà un tema che interpella culture e religioni. Organizzato dall’Università degli Studi “Carlo Bo” di Urbino e dall’ISSR “Italo Mancini”, il Seminario affronta la correlazione tra tempo e salvezza, una tematica che si presta al dialogo fra le religioni e si propone di favorire il dibattito culturale e teologico.

Nella giornata di apertura, nel primo pomeriggio del 15 settembre, il prof. Massimo Campanini dell’Università degli Studi di Trento, approfondirà il legame tra destino e promessa salvifica nell’Islam, e a seguire il prof. Massimo Giuliani, anch’egli dell’Ateneo di Trento, si soffermerà sulla redenzione tra utopia e storia.

Il 16 settembre, al mattino il prof. Ugo Perrone dell’Università di Berlino terrà una relazione dal titolo: “L’oggi come crocevia tra tempo e salvezza”, a seguire il prof. don Massimo Naro della Facoltà Teologica di Sicilia in Palermo, interverrà sul tema “Christus futurus in carne: ossia la salvezza anticipata”.

Si tratta di argomenti, qui affrontati in una prospettiva accademica, che hanno trovato spazio anche negli interventi di Papa Francesco, specialmente nelle omelie tenute a Santa Marta. “Il momento è dell’uomo, il tempo è di Dio”, ha detto Francesco il 26 novembre del 2013, distinguendo tra le prerogative dell’uomo e quelle di Dio e poi calibrando il tutto in chiave cristologica: “Noi possiamo diventare sovrani del momento, ma del tempo soltanto c’è un sovrano, un solo Signore, Gesù Cristo”.

Qualità cristologica sottesa all’intervento di don Massimo Naro, che, riprende un’espressione di Tertulliano per declinarla nel segno di un tempo inteso e vissuto come kairòs e dunque come luogo dell’intreccio tra attesa, compimento e anticipazione. Per non disperdere il momento, e dunque la sua offerta di grazia, come suggerisce Papa Francesco, sono necessari preghiera e discernimento, qualità teologica dell’oggi di Dio che rimanda a Cristo, al suo ministero e servizio e attraverso la sua mediazione si propone come possibilità per “misurare” il tempo dell’avvento, presenza e visita di Dio.