“La prostituzione è una schiavitù sessuale, non un’autonomia”

La prostituzione è una schiavitù sessuale, non un’autonomia. Non è libero chi è costretto da altri o da condizioni disagiate. L’idea del governatore Fontana di considerare la legalizzazione della prostituzione come materia dell’autonomia regionale renderebbe la Lombardia una terra di schiavitù, non di libertà”. Lo afferma Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Papa Giovanni XXIII, in merito alle dichiarazioni del presidente della Lombardia, Attilio Fontana.

“Necessità fisiologiche”

“Le ‘necessità fisiologiche’ dei clienti maschi lombardi, per usare le parole di Fontana – continua Ramonda -, sfruttano donne rese schiave del racket, vittime di violenza. In Italia lo sanno tutti, anche i cosiddetti clienti che, incuranti, approfittano della condizione di vulnerabilità delle donne. La Lombardia non sia complice ma liberi le donne dalla prostituzione”. La Comunità Papa Giovanni XXIII in 30 anni di attività ha liberato dalla strada migliaia di ragazze vittime del racket della prostituzione. Il fondatore don Oreste Benzi fu il sacerdote che per primo in Italia ha combattuto l’industria della prostituzione che viola e svaluta la dignità della donna. Ogni settimana la Comunità è presente con 30 unità di strada e oltre 150 volontari per incontrare le persone che si prostituiscono e proporre la liberazione immediata. Promuove, insieme ad un cartello di associazioni l’iniziativa “Questo è il mio Corpo”, campagna di liberazione per le vittime della tratta e della prostituzione. La proposta, ispirata al modello nordico, ha l’obiettivo di ridurre sensibilmente il fenomeno colpendo la domanda e sanzionando i clienti delle persone che si prostituiscono. Ieri a Fabriano (Ancona) è stato presentato il libro “Donne crocifisse” di don Aldo Buonaiuto, con numerosi interventi, tra cui il Sottosegretario del Ministero dell'Interno On. Carlo Sibilia, l'Arcivescovo Francesco Massara, amministratore apostolico della diocesi di Fabriano Matelica, di Antonio D'Acunto, Prefetto della provincia di Ancona e Liliana Ocmin, Responsabile nazionale donne Cisl e molti altri. Sulle parole del governatore Fontana, si era espresso ieri anche don Buonaiuto, dicendo: “Mi dispiace, ma proprio oggi, non posso tacere. Sembra che il Governatore della Lombardia abbia affermato che è ora di legalizzare la prostituzione nella Regione Lombardia, tenendo conto delle necessità fisiologiche degli uomini. Lui si deve vergognare di queste parole. E spero che il leader del suo partito abbia il coraggio di contraddire certe parole e gli spieghi cosa sia la schiavitù. Invito Fontana a venire con me lungo le strade di notte ad incontrare le giovani schiave. Le sue parole mi causano dolore perché non si può parlare di queste persone come fossero della merce“. 

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