Zaza sblocca, Aké pareggia: Italia-Olanda 1-1

Finisce con un pareggio la terza amichevole della nuova Italia targata Mancini: dopo la vittoria di misura con l'Arabia Saudita e il k.o. tecnico contro la Francia, gli Azzurri impattano sui Paesi Bassi di Ronald Koeman, altra grande nazionale esclusa dal Mondiale di Russia, chiudendo con un 1-1 il trittico di sfide in programma nelle ultime settimane. Un vero peccato per l'Italia, costretta al pari dopo il vantaggio firmato da Zaza poi vanificato dalla zuccata vincente di Aké all'88' di gioco, quando la nazionale giocava in 10 uomini già da una ventina di miunti a causa dell'espulsione di Criscito poco dopo la rete dell'attaccante del Valencia. Un test che, sostanzialmente, ha dato indicazioni positive per Mancini, alle prese ocn un organico che promette di migliorare attraverso il lavoro ma con ancora alcune evidentissime lacune, specie in fase offensiva: l'Italia segna poco e anche oggi fatica maledettamente a sbloccare il risultato, complici alcuni errori sotto misura e una rete annullata a Belotti per fuorigioco.

Grandi deluse

Dopo tre giorni ad aspettare Balotelli capitano della nazionale, il ct sceglie Belotti al centro dell'attacco in un tridente con Verdi e Insigne (a cui è affidata la fascia da leader), optando per Cristante e Bonaventura nel ruolo di mezzali al fianco del regista Jorginho. Una scelta che indubbiamente alza il tasso tecnico azzurro ma che, dall'altro lato, palesa una necessità impellente di fisico e centimetri in mezzo al campo, di qualcuno che sappia lottare e recuperare palloni. Anche gli olandesi non stanno attraversando il loro periodo migliore: fuori da Euro 2016 e da Russia 2018, gli Orange stanno vivendo un difficile ricambio generazionale, vedendosi costretti ad affidarsi al talento intermittente di Depay in avanti, a qualche ritorno come Babel ed Elia e ad alcune promesse non mantenute appieno, come i vari Promes e Vilhena. In mezzo al campo, per i Paesi Bassi, due conoscenze del calcio italiano come Hateboer e De Roon (entrambi all'Atalanta), schierati in ruoli che, in un passato recente, hanno visto alternarsi gente come Kuyt, Sneijder e Van der Vaart. E, come da copione, viene fuori un primo tempo giocato a ritmi bassi, con errori e tentativi effimeri. Meglio l'Italia comunque, con Belotti che segna ma in posizione irregolare (gol annullato) e poi si divora un gol clamoroso a tu per tu con Cillessen. Una buona occasione capita anche sul sinistro di Verdi, apparecchiato da un tocco di Insigne ma deviato in angolo dall'estremo difensore del Barça.

Botta e risposta

Nella ripresa entrambe provano ad alzare i ritmi: gli olandesi sprecano con Vilhena (sinistro alto) e Depay (colpo di testa centrale da ottima posizione), mentre Mancini prova a rimescolare il mazzo buttando nella mischia Chiesa, De Sciglio e Zaza. E, a suonare la carica, è proprio l'esterno viola che, con uno scatto repentino sulla destra, centra un traversone rasoterra che Van Dijk respinge sul piede sinistro di Zaza, entrato in scivolata: palla all'angolino e 1-0 per l'Italia, con l'ex Juve che ritorna al gol in nazionale dopo quasi 4 anni. L'entusiasmo però dura poco: un lancio dalla trequarti sorprende la difesa azzurra, infilata dal velocissimo Babel sul quale Criscito deve intervenire con irruenza, rimediando il rosso per fallo da ultimo uomo. La punizione di Depay è respinta da Perin ma l'inferiorità numerica costa molto all'Italia che si abbassa notevolmente affidandosi solo alle ripartenze di Chiesa (che sfiora il raddoppio impegnando Cillessen di sinistro). L'arrembaggio Orange porta i frutti sperati al minuto 88, quando Aké insacca di testa su traversone del neoentrato Weghorst, infilando Perin sul palo lontano. La sensazione è sempre la stessa: segnali positivi ma tanto tanto lavoro da fare.