Salvini all'Hotel House: “Qui servono le ruspe”

Secondo me qui servono le ruspe, non altre soluzioni”. Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al termine del sopralluogo effettuato nel grattacielo multietnico Hotel-House, di Porto Recanati, noto per i suoi problemi di sicurezza e di criminalità. Il vicepremier è arrivato nell'edificio in mattinata, svolgendo una perlustrazione fino al sedicesimo dei 17 piani (l'ultimo è una terrazza), dove ha tenuto un breve briefing con i rappresentati istituzinali e le Forze dell'ordine: “Peccato – ha detto affacciandosi dal balcone, come mostrato in un video apparso su Facebook – avevano scelto una bella location. Ma cosa vuoi sistemare che dopo un quarto d’ora distruggono tutto. Sono 1.700 inquilini, 100 italiani sopravvissuti tra cui pensionati che non possono permettersi altro: che vita grama senza niente, né ascensore né citofono. Peggio di Quarto Oggiaro”.

Il prefetto: “Approfondire e studiare ogni aspetto”

Il grattacielo è stato edificato nel 1967 e, almeno inizialmente, era stato destinato a un uso turistico-residenziale, oltre che a essere un fiore all'occhiello della riviera adriatica. Successivamente, però, la sua svalutazione ha permesso il progredire di un preponderante degrado, poco degenerato in una situazione di totale anarchia all'interno dell'enorme edificio, divenuto ritrovo di 1711 persone complessive e luogo della criminalità: “Le criticità – ha spiegato il prefetto di Macerata, Iolanda Rolli, al termine della visita – le avete viste con i vostri occhi e non bisogna aggiungere nulla”. Ma, precisa, prima di definire “radicale” l'intervento di Salvini, “è necessario approfondire e studiare ogni aspetto in un tavolo di concertazione tra tutti”. Nei 480 appartamenti dell'Hotel House (80 dei quali sotto pignoramento), vige il degrado totale, fra mobili ammassati, punti di cedimento del soffitto e cattivo odore. Negli anni, addirittura una moschea è stata realizzata all'interno, anche considerando che la stragrande maggioranza dei residenti proviene da altri Paesi (soprattutto dal Maghreb e dal Centrafrica).

Secondo gli ultimi dati forniti dal Viminale, negli ultimi mesi 137 interventi sono stati effettuati nell'hotel House e 180 fuori, con l'identificazione di 1250 persone: “Ora lavoreremo per trovare soluzioni, garantendo diritti ai legittimi proprietari ma con l'obiettivo di radere al suolo quello che ormai è ricettacolo di spacciatori, ladri e delinquenti”.