Legge elettorale, depositato il Rosatellum bis

E’ stato depositato, da parte del relatore Emanuele Fiano, il testo del Rosatellum bis (altrimenti detto ‘2.0’), arrivato in commissione Affari costituzionali alla Camera e, contemporaneamente, al Senato. Il nuovo testo prevede prevede il 36% dei deputati eletti in collegi uninominali e il 64% con metodo proporzionale. Secondo quanto previsto dal nuovo testo base, in Trentino Alto-Adige saranno sei i collegi uninominali maggioritari, con i restanti cinque deputati che saranno eletti con metodo proporzionale. La legge elettorale, proposta dai dem, potrà contare sull’appoggio di altre tre forze politiche come Ap, Forza Italia e Lega Nord, con il partito di Alfano a prendere il posto del Movimento Cinque stelle, chiamatosi fuori dopo il primo tentativo di legge fallito a giugno.

M5S fuori: “E’ un anticinquestelleum”

Il testo a Palazzo Madama è stato depositato dai senatori del Partito democratico Andrea Marcucci, Roberto Cociancich, Stefano Collina, Franco Mirabelli e Giorgio Pagliari: “Il Pd, come è noto – hanno spiegato – non è autosufficiente. Quindi, per andare avanti prima alla Camera e poi al Senato, serve un accordo vero con altri gruppi parlamentari. Le critiche di M5S e Mdp arrivate in queste ore sono ingenerose. Non si può attaccare il Consultellum e poi impedire qualsiasi modifica”. Il riferimento dei cinque senatori è al dissenso manifestato dall’ala pentastellata, con il vicepresidente della Camera Di Maio a sottolineare che “stanno facendo una legge elettorale per fermare il M5S, un grande inciucio di  Fi e Pd per arginare il nostro Movimento”, arrivando ironicamente a definire il Rosatellum bis un “anticinquestellum”.

Il nuovo Rosatellum

Tra le principali novità previste dal nuovo testo di legge, i 231 collegi uninominali e lo sbarramento al 3% per le singole liste, sia per la Camera che per il Senato. Quello per le coalizioni sarà al 10%, con queste ultime tenute a raggiungere almeno tale soglia per poter accedere al riparto dei voti. Per quanto riguarda la distribuzione dei seggi, verrà come detto ripartita maggioritaria per il 36% e proporzionale per il 64%. Il metodo proporzionale è valido nei collegi plurinominali, dove sono previsti listini di candidature comprese tra un minimo di 2 nomi e un massimo di 4, con comprensione di una quota di genere con la proporzione del 60–40% (non sarà ammesso il voto disgiunto). “E’ un tentativo serio a cui Forza Italia dà un primo via libera – ha spiegato il capogruppo azzurro al Senato, Renato Brunetta -. Pensiamo che possa essere presa in seria considerazione”.