I PADRI SINODALI CERCANO UNA MEDIAZIONE SULL’EUCARISTIA AI DIVORZIATI RISPOSATI

Nonostante le raccomandazioni di Papa Francesco a non renderlo l’unico argomento del Sinodo la questione della Comunione ai divorziati risposati resta al centro del dibattito episcopale. Tra sabato pomeriggio e questa mattina si è discusso si è discusso “di verità e misericordia, divorziati risposati e accesso a sacramenti”, ha riferito nel corso del briefing quotidiano in Vaticano Bernd Hagenkord, uno dei collaboratori del portavoce vaticano, padre Federico Lombardi, per le lingue non italiane. ”

Alcuni hanno citato la dottrina per dire che non è possibile, alcuni invece hanno proposto soluzioni pastorali o più precisamente cammini pastorali verso possibili soluzioni”, ha proseguito il gesuita tedesco, citando alcuni virgolettati di padri sinodali intervenuti (senza citare il loro nome, come è consuetudine ai briefing vaticani): “Verità in situazioni pastorali”, “disciplina fessibile è ciò che Gesù Cristo chiede a noi oggi”, “dobbiamo essere testimoni della verità”, “verità oggi è essere misericordiosi”: “Secondo me – ha detto ancora Hagenkord – l’assemblea è unanime che i due estremi, non fare niente e cambiare tutto, non è un’opzione”. Padre Thomas Rosica, un altro collaboratore di padre Lombardi, ha riecheggiato quanto detto dal college citando un padre sinodale, secondo il quale “i due poli, cambiare tutto o non cambiare nulla, non sono un’opzione. Lo scopo è avere creatività pastorale, non possiamo continuare a proporre contrapposizioni come peccato e peccatore, pubblico e privato, ma dobbiamo trovare nuove vie”.

Lo stesso padre Lombardi è intervenuto per dire che è emerso che “non c’è assoluta fissità degli insegnamenti della Chiesa e della teologia a proposito delle questioni del matrimonio e dei sacramenti riguardo al matrimonio”, ovvero “una certa coscienza storica dei cambiamenti che ci sono stati nel corso dei secoli sui temi di cui stiamo parlando, di carattere disciplinare o dottrinale. Ci sono stati alcuni primi interventi sulla comunione anche ai divorziati risposati, alcuni, pochi ma piuttosto precisi, su una posizione negativa, pur inquadrandolo nel contesto di una attenzione della Chiesa per tutti coloro che si trovano in situazioni difficili e quindi bisogna trovare i modi di far sentire la vicinanza e attenzione della Chiesa, ma sul tema della comunione si teneva una posizione del tutto rigida”. Nella discussione c’è stato anche “qualche accenno alla riforma del processo per la nullità matrimoniale, nel senso di proporre un tempo per una verifica successiva della pratica che si sarà sperimentata, pochissimi”.