RIFORMA PROCESSO PENALE, ORLANDO: “L’ALLUNGAMENTO DELLA PRESCRIZIONE E’ RAGIONEVOLE”

Accordo di maggioranza instabile sulla riforma del processo penale in merito a prescrizione e intercettazioni. Il Ddl, licenziato dalla Camera circa un anno fa, è in discussione in Commissione Giustizia del Senato e il presidente, Nico D’Ascola (Ncd) ritiene si possa chiudere il confronto sugli emendamenti nella seduta di domani per poi andare subito in Aula. Palazzo Chigi preme per concludere: il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, qualche giorno fa ha sollecitato il Parlamento “a fare tutto il possibile” per chiudere prima dell’estate visto che per il sì definitivo occorrerà un ulteriore passaggio alla Camera in settembre.

Sulla prescrizione, l’accordo che sarebbe stato raggiunto all’interno della maggioranza prevede sempre un tempo di sospensione di tre anni complessivi ma distribuiti in modo diverso. Uno stop di 18 mesi fra il primo ed il secondo grado e di altri 18 mesi tra secondo grado e Cassazione. In questo modo, sostiene il capogruppo Pd Giuseppe Lumia “non si potrà più usare la prescrizione come mezzo per non fare processi”.

Quello della prescrizione per il Guardasigilli è una “soluzione ragionevole”: “L’allungamento della prescrizione quando c’è una condanna di primo grado è ragionevole e lo considero un ponte in attesa di una soluzione definitiva”. “Oggi – conclude il ministro in Commissione Giustizia al Senato – sono stati approvati altri articoli molto problematici”. Riforma che però incassa già la bocciatura del Presidente dell’Anm, Piercamillo Davigo che definisce le misure “insufficienti per affrontare il problema della crisi della Giustizia in Italia”.