Siria: i ribelli denunciano la violazione della tregua e congelano i colloqui di pace

Non c’è pace in Siria, dove i ribelli siriani hanno accusato in queste ore il regime di Damasco ed i suoi alleati (Russia in primis) di violare il cessate il fuoco. Per tale motivo, hanno deciso di sospendere i colloqui di pace previsti in Kazakistan, ex repubblica dell’Unione Sovietica, in programma per la fine di gennaio.

A comunicare la nuova presa di posizione, sono stati una decina di gruppi ribelli impegnati nel conflitto armato contro il regime del Presidente Bashar Al-Assad e i suoi alleati russi e iraniani. “Queste violazioni proseguono, le fazioni ribelli annunciano il congelamento delle discussioni legate ai negoziati di Astana“, hanno scritto in un comunicato 12 gruppi di opposizione siriana che avrebbero dovuto prendere parte alle trattative di fine mese in Kazakistan. Nei colloqui di pace ad Astana si sarebbe dovuto discutere delle drammatiche condizioni della popolazione civile ad Aleppo, la principale leva per l’ottenimento di un cessate il fuoco bilaterale.

La tregua era stata stabilita lo scorso 29 dicembre grazie all’avallo di Russia, Turchia ed Iran, ed era stata convalidata due giorni dopo anche dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. I ribelli sostengono da parte loro di avere rispettato l’accordo di tregua, ma “Il regime e i suoi alleati hanno compiuto violazioni frequenti, in particolare nelle regioni di Wadi Barada e nel Ghouta orientale”, hanno accusato. “Se le cose non cambiano, l’accordo sarà considerato nullo e mai avvenuto”, denunciano.

Lunedì il regime siriano aveva intensificato i bombardamenti contro le differenti formazioni ribelli presenti vicino a Damasco. I combattimenti non si sono fermati in particolare a Wadi Barada, area controllata dai ribelli a circa 15 chilometri dalla capitale. Ieri, le truppe del regime, con il contributo dei miliziani sciiti libanesi Hazbollah, sono arrivate fino ad Ain al Figé, importante risorsa idrica per la capitale, ha annunciato l’Osservatorio siriano sui diritti umani.

Il numero delle organizzazioni e dei gruppi armati cheprendono parte alla guerra civile siriana, iniziata nel 2011, sono numerosi e con diverse finalità. Oltre alle forze filogovernative (favorevoli al presidente in carica e formate principalmente dalle Forze armate siriane, dalla Forza Nazionale di Difesa e da Hezbollah, con l’appoggio armato di Russia e Iran) e alle forze curde (Comitato Supremo Curdo, Unità di Protezione Popolare e Unità di Protezione delle Donne), esistono variegate forze ribelli, che contano tra le loro fila la Coalizione Nazionale Siriana, l’Esercito Siriano Libero, il Fronte al-Nusra, l’Isis e il Fronte Islamico.