Conte ai renziani: “Non cerchiamo nuove maggioranze”

No alla ricerca di nuove maggioranze”. Prova a gettare acqua sul fuoco il premier Giuseppe Conte, ieri brevemente a colloquio con Sergio Mattarella al Quirinale e con l’obiettivo di blindare la maggioranza, messa alla prova dallo scontro sulla riforma della giustizia che aveva creato screizi con i renziani di Italia Viva. In una nota di Palazzo Chigi, il premier ha fatto sapere che “la Presidenza del Consiglio smentisce tutte le ricostruzioni, apparse questa mattina sui giornali”, smorzando le voci che volevano Conte impegnato nella ricerca di una nuova forza politica in grado di rimpiazzare Iv, rea anche di aver disertato, con le due ministre Bellanova e Bonetti, l’ultimo Cdm che ha poi dato il via libero alla lodo Conte bis e alla riforma del processo penale: “Si chiarisce – spiega la nota – che il Presidente non è alla ricerca di altre maggioranze diverse da quella che attualmente sostengono il governo. Conte è impegnato con i tavoli di lavoro per l’agenda di governo 2023, tavoli a cui partecipano tutte le forze di maggioranza, Iv inclusa. L’unico pensiero del Presidente è rilanciare l’azione di governo per far partire le tante riforme che il Paese aspetta”.

Lo “stupore”

Il riferimento del premier sembrerebbe riguardare in particolare l’uscita dello stesso Matteo Renzi che, un paio di giorni fa, aveva fatto intendere di non aver timore di un evenetuale allontanamento dalla maggioranza anche se, da Palazzo Chigi, precisano che la questione della smentita si incentra “su alcuni virgolettati, affermazioni e frasi che ieri sarebbero state scambiate, al Quirinale, nel corso del colloquio avvenuto tra il Presidente della Repubblica Mattarella e il Presidente del Consiglio Conte sono esercizio di fantasia e le connesse ricostruzioni risultano arbitrarie”. Anche dal Quirinale è stato manifestato “stupore” per le voci circolate dopo il colloquio fra Mattarella e Conte, con particolare riferimento ad alcune frasi che l’opinione pubblica ha interpretato come chiare intenzione del Capo dello Stato nei confronti dell’esecutivo.

Bettini (Pd): “Renziani sostituibili”

Smentite che, a ogni modo, non spengono l’ondata polemica che coinvolge Italia Viva e il resto della maggioranza. A suonare la carica è Goffredo Bettini, ex eurodeputato del Pd: “Oggi è chiaro a tutti, tranne ai fanatici, che la condotta di Renzi pone problemi acutissimi al campo democratico e al governo Conte – scrive in un post su Facebook -. Quanta pazienza si può avere ancora con il fiorentino? Difficile dirlo. I margini, comunque, sono molto risicati. Ecco perché consiglio, in attesa di scelte più sagge di Italia Viva, di preparare al più presto scenari alternativi. Dopo Conte non c’è per il Pd un altro governo. Se Renzi vuole farlo, lo deve fare con Salvini e la Meloni”. Secondo Bettini “c’è invece la possibilità, certamente allo stato attuale tutta da costruire, di sostituire Italia Viva con parlamentari democratici (in quanto non sovranisti, illiberali e autoritari) pronti a collaborare con Conte fino alla fine della legislatura”. Parole in parziale disaccordo con quanto disse il vicesegretario dem, Orlando, quando le due ministre di Iv avevano manifestato l’intenzione di disertare il Cdm sul lodo Conte: “In caso di crisi c’è sempre la possibilità del voto”.