MAROCCO, CONDANNATI PER AVER ROTTO IL DIGIUNO DURANTE IL RAMADAM: PENA SOSPESA PER 4 GIOVANI

Marocco

E’ stata sospesa la pena per i quattro giovani marocchini – tutti di religioni islamica – condannati dalle autorità locali a quattro mesi di reclusioni per aver bevuto un succo di frutta durante le ore di astensione dal cibo e dall’acqua previste nel mese sacro del Ramadam. I giovani si erano si erano giustificati dinanzi alle forze dell’ordine sostenendo d’essere stati costretti a dissetarsi a causa delle altissime temperature di Marrakesh. La motivazione non ha però convinto gli agenti intervenuti che li avevano tratti in arresto per violazione dell’art. 222 del Codice penale.

L’articolo si applica solo a chi “è noto per la sua appartenenza alla religione musulmana” e rompe “ostentatamente il digiuno in luogo pubblico durante il mese di Ramadan, senza un motivo accettato da questa religione”. La legge prevede fino a 6 mesi di carcere anche per chi fuma o ha rapporti sessuali durante le ore del giorno nel mese dedicato dai fedeli alla memoria della rivelazione del Corano per mano del Profeta Maometto. Secondo le fonti ufficiali, la pena di reclusione è stata infine sospesa. “Un verdetto coraggioso, anche se avremmo preferito che fossero assolti”, ha commentato Omar Arbib, dell’Associazione marocchina dei diritti umani.