FONDAZIONE “AIUTO ALLA CHIESA CHE SOFFRE”: RACCOLTI PIÙ DI 105 MILIONI PER 5 MILA PROGETTI

La fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs) – la cui peculiare missione è portare soccorso alla comunità cristiana laddove la mancanza di mezzi economici o la violazione della libertà religiosa rendano difficile l’evangelizzazione – ha raccolto nel 2014 più di 105 milioni di euro in donazioni. È la prima volta nella storia di Acs che si raggiunge una tale cifra, superiore di oltre 17 milioni alla raccolta fondi del 2013. Lo scorso anno la generosità degli oltre 600mila benefattori Acs ha permesso di finanziare 5.614 progetti in 145 Paesi, quasi 200 in più rispetto al 2013. Acs ha garantito un’istruzione a 9.669 seminaristi – ovvero un seminarista ogni dodici nel mondo – e offerto sussistenza a 9.790 religiose. Altissimo anche il numero di intenzioni di Messe per i sacerdoti che operano in Paesi in cui la Chiesa è povera o perseguitata: ne sono state celebrate oltre 1 milione e 200mila, una ogni 26 secondi.

A livello internazionale i contributi sono stati così suddivisi: aiuti all’edilizia 43%, intenzioni di Sante Messe 15%, sostegno alla formazione teologica 11% e alla catechesi 9%, motorizzazione 8%, aiuti d’emergenza 7%, apostolato biblico e mediatico 4%, sostentamento 3%. Una parte consistente degli aiuti è stata devoluta all’assistenza delle centinaia di migliaia di rifugiati in Medio e Vicino Oriente. A loro è andato il 13,1% delle donazioni, con un incremento del 5,1 % rispetto al 2013. In particolare in Siria e in Iraq, dove – dall’inizio della crisi siriana nel 2011 – Acs ha sostenuto progetti per oltre 12 milioni di euro. Considerevole è il sostegno di Acs agli oltre 120mila cristiani iracheni rifugiatisi in Kurdistan – 7 milioni e 200mila euro dal giugno 2014 a oggi – che, come ha dichiarato recentemente l’arcivescovo caldeo di Erbil mons. Bashar Warda, “Rappresenta più del 60% del totale di donazioni ricevute dalla nostra diocesi dall’inizio di quest’ultima drammatica crisi”.