Migranti, stop provvisorio alla tolleranza zero

Politica di “tolleranza zero” accantonata, almeno per il momento. E' quanto ammesso da Kevin K. McAleenan, commissario per la dogana e la protezione dei confini (Cbp) degli Stati Uniti, in riferimento alla frontiera messicana e, nello specifico, ai migranti che attraversano la linea di demarcazione fra gli States e lo Stato a sud del Rio Grande. A seguito del protocollo firmato dal presidente Donald Trump contro le separazioni dei figli dai genitori, il Commissario ha precisato che non vi sono simili provvedimenti ancora in vigore (smentendo perciò altri dirigenti che avrebbero sostenuto il contrario), specificando che non avverranno ulteriori segnalazioni di famiglie al Dipartimento di giustizia finché non verrà stipulato un accordo fra le due agenzie che consenta di perseguire gli adulti senza separarli dai figli.

Catch and release

L'ordine esecutivo del presidente in merito alla cessazione delle separazioni fra genitori e figli, argomento che aveva suscitato non poche polemiche nell'ambito amministrativo, è stato firmato mercoledì scorso generando di fatto un'impasse poiché, secondo McAleenan, i genitori migranti non possono essere processati qualora restino uniti ai propri figli i quali, a loro volta, non possono essere tenuti in centri di detenzione per adulti. Lo stato attuale delle cose potrebbe dunque sortire l'effetto del cosiddetto 'catch and release' (cattura e rilascia), prassi in uso durante l'amministrazione Obama e oggetto di critiche da parte dell'ala repubblicana, Trump in primis durante la sua recente politica sulle migrazioni. Molte famiglie, fra quelle fermate, potrebbero perciò essere rilasciate dietro l'impegno di ripresentarsi per un'udienza in tribunale.

Due strutture in Texas

Su questo punto è intervenuta la portavoce della Casa Bianca, Sarah Huckabee Sanders, la quale ha chiarito che il nuovo corso sui migranti irregolari dal Messico deriva da problemi logistici e di gestione: “Non stiamo cambiando la politica – ha detto alla stampa -. Siamo semplicemente senza risorse”. Il riferimento della portavoce è alla carenza di spazi detentivi provvisori per le famiglie prive di documenti anche se, nel frattempo, il Pentagono ha fatto sapere che due basi militari texane verranno adibite a ritrovi temporanei per gli immigrati. Al momento, però, non è chiaro se le due strutture (Fort Bliss e la Goodfellow Air Force base) saranno utilizzate allo stesso modo: secondo i media americani, le destinazioni d'uso potrebbero essere differenti in quanto l'una verrebbe impiegata per le famiglie di migranti, l'altra per i minori non accompagnati privi di documento.