Colonna di fumo a Castel Romano, residenti in protesta

Tutto a un tratto, a Pomezia e dintorni torna l'incubo Eco X: nel pomeriggio di Pasqua, una colonna di fumo nero si è levata dalla Via Pontina, fra Spinaceto e la Via del mare. Il rogo, però, non proveniva dall'ex sito della fabbrica bruciata lo scorso anno ma dai campi rom disposti lungo la strada che collega la città di Roma al suo litorale, per una nube di fumo che ha reso disagevole anche la viabilità sulla Pontina. L'incendio pare essersi sprigionato dalla zona di Castele Romano e potrebbe essere dovuto alla combustione di materiale all'interno del grande campo nomadi che si trova proprio in quell'area. Una situazione non certo nuova per i residenti dell'area che immette la Capitale verso il Tirreno ma conforme anche ad altre zone della città.

Il nodo dei campi

Il problema dei roghi tossici, infatti, interessa da anni gran parte della zona periferica (ma non solo) della città di Roma, con particolare concentrazione nell'area Est, in corrispondenza dei campi di Via Salviati (Tor Sapienza) e Salone, fra i più grandi presenti nella Capitale. Lo è meno quello di Tor Sapienza ma, allo stessto tempo, è anche il luogo dove maggiormente, in passato, sono state indirizzate le proteste dei cittadini per la combustione di materiali, anche tossici, dall'interno del campo (il quale è divenuto tristemente noto anche per la vicenda che ha coinvolto, più di un anno fa, la giovanissima studentessa cinese Zhang Yao. Il nodo dei roghi, a ogni modo, interessa in modo più o meno uniforme tutti i campi rom capitolini, dalla Monachina a La Barbuta.

La protesta

“Da tempo ci domandiamo come mai e perché non viene trasferito il campo nomadi di Castel Romano adiacente a Pomezia – ha spiegato in una nota Piergiorgio Benvenuti, presidente nazionale del Movimento Ecologista -. Il camp è presente all’interno della Riserva di Decima Malafede e doveva essere temporaneo: invece crea notevoli problemi di sicurezza nell’area. Una condizione incompatibile con una riserva naturale, di raccolta e smaltimento irregolare di rifiuti e materiali tossici, nonché di continui incendi all’interno e nei pressi del campo”. Benvenuti ha annunciato che “nei prossimi giorni presenteremo un dossier video-fotografico della situazione alla Regione Lazio per competenza, al Ministero dell’Ambiente e alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo”.