Strage di Barcellona, un’italo-argentina tra le vittime. L’ultimo terrorista forse è in Francia

Si aggrava il bilancio della strage di Barcellona che purtroppo sembra destinato ad appesantirsi ulteriormente visto il numero dei dispersi e le condizioni di alcuni feriti, che il presidente della Generalitat catalana Puigdemont ha definito “disperate”. L’Italia deve registrare una terza vittima: si tratta di una turista di 80 anni, Carmen Lopardo, originaria di Potenza ma da oltre 60 anni residente in Argentina. A dare notizia della sua morte nella notte è stato il ministero degli Esteri di Buenos Aires in una nota di condoglianze alla famiglia. “Nel momento del tragico attentato, la vittima si trovava a Barcellona da turista”, si legge in un comunicato in cui si esprime “la ferma condanna dell’Argentina per il terrorismo in tutte le sue manifestazioni”. Tra i morti identificati sulle Ramblas c’è anche un’argentina-spagnola di 40 anni, Alejandra Pereyra, che viveva da una decina di anni a Barcellona. Le vittime accertate sono dunque tre italiani, Bruno Gulotta di Legnano, 35 anni, Luca Russo di Bassano del Grappa, 25enne, e l’italo-argentina di 80 anni Carmen Lopardo; un bambino spagnolo di 3 anni, Javier Martinez, con lo zio Francisco Lopez Rodriguez di 56 anni; l’argentina-spagnola di 40 anni, Alejandra Pereyra; tre cittadini tedeschi; la belga 44enne Elke Vanbockrijck, madre di due figli; una donna spagnola di 75 anni, una portoghese di 74, un americano di 43 e un canadese.

I dispersi

A questi si aggiunge la sessantunenne di Saragozza morta a Cambrils per una coltellata al volto sferrata dai terroristi in fuga. Quattro invece sono ancora i dispersi: si tratta della nipote ventenne della donna portoghese morta; del piccolo Julian Cadman, 7 anni, un bambino inglese residente in Australia, che si trovava insieme alla madre, ferita nell’attacco; un americano e un australiano. I feriti sono circa 130. Puigdemont ha riferito che 15 sono in condizioni disperate e 25 sono gravi. Le vittime degli attacchi, tra morti e feriti, appartengono ad almeno 34 nazionalità diverse, secondo la Protezione civile spagnola.

Caccia all’ultimo terrorista

Sul fronte delle indagini, i Mossos d’Esquadra danno la caccia a Younes Abouyaaqoub, un 22enne marocchino, che sarebbe l’autista del furgone bianco che ha seminato la morte sulle Ramblas giovedì pomeriggio. In un primo momento si riteneva che alla guida durante l’attacco ci fosse il 17enne Moussa Oukabir, il cui corpo è stato identificato tra quelli dei cinque terroristi uccisi dalla polizia nella notte tra giovedì e venerdì nel corso della sparatoria avvenuta a Cambrils. Complessivamente la polizia autonoma catalana ha individuato una cellula di 12 giovani radicalizzati di origine marocchina, che vivevano nella cittadina catalana di Ripoll, a nord di Barcellona, non lontano da Girona. I giovani terroristi avevano poi occupato una casa abbandonata a Alcanar, circa 200 chilometri a sud di Barcellona, dove stavano preparando gli ordigni per una serie di attacchi da sferrare nella capitale catalana con alcune bombole di gas. Secondo la ricostruzione degli investigatori, l’esplosione accidentale della notte tra mercoledì e giovedì ha stravolto i loro piani di morte, “costringendoli” ad anticipare gli attacchi. Dei 12 componenti della cellula, cinque sono stati uccisi a Cambrils, due sono morti nell’esplosione di Alcanar e quattro sono stati arrestati. Ora è caccia all’uomo per quello che sembra essere l’ultimo terrorista in fuga e a questo punto possibile capo della cellula e autore materiale della strage di Barcellona, Younes Abouyaaqoub.

In fuga in Francia?

Secondo informazioni raccolte dalla polizia il 22enne sembrava il più riservato del gruppo di giovani, che negli ultimi mesi trascorrevano molto tempo insieme, senza però aver mai dato segnali di allarme rispetto alla loro radicalizzazione. Una radicalizzazione che sarebbe opera dell’imam Abdel Baki Essati, rimasto sepolto nelle macerie dell’esplosione di Alcanar. Quanto ad Abouyaaqoub, sono due le ipotesi investigative al momento in piedi. Secondo la prima, potrebbe aver varcato il confine con la Francia a bordo di un minivan Renault Kangoo, il terzo veicolo noleggiato dai terroristi, a cui ora stanno dando la caccia le forze di polizia francesi e spagnole. La seconda, più inquietante, è che Abouyaaqoub possa essere la seconda persona morta nella deflagrazione di Alcanar, non ancora identificata, e che a bordo del furgoncino in fuga ci sia un tredicesimo terrorista componente della cellula jihadista non ancora identificato.

Foto Afp/La Vanguardia