Covid Italia: in calo i decessi. Gallera “entro quindici giorni occuperemo i primi 53 posti all’ospedale Fiera di Milano”

ISS: pensare alla seconda fase. Anche la Toscana verso l'uso obbligato della mascherina

Continua a calare in Italia il numero dei nuovi decessi e dei ricoveri in terapia intensiva per coronavirus. Anche l’aumento dei contagi è stabile e “se i dati si confermeranno potremo cominciare a pensare alla fase due”, afferma Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità. Nel frattempo, è boom di denunce per violazione dei divieti ed oggi dopo la Lombardia, anche la Toscana vuole imporre l’obbligo di mascherine in strada. Purtroppo, la popolazione italiana è quella a maggior rischio perché è la più vecchia d’Europa; gli over 65 sono il 22,8%, a fronte di una media Ue del 20,3%.

Gli ultimi dati

“Secondo l’ultimo bollettino, sono 15.887 i morti dopo aver contratto il coronavirus, con un aumento rispetto a ieri di 525. Sabato l’aumento era stato di 681”. Il dato è stato reso noto dalla Protezione Civile. “Con il dato di oggi sui deceduti, che sono 525, registriamo il numero più basso di deceduti dal 19 marzo ad oggi”, ha detto Borrelli, capo della protezione civile. Sono complessivamente 91.246 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri di 2.972. Sabato l’incremento era stato di 2.886. Il numero complessivo dei contagiati, comprese le vittime e i guariti – ha sottolineato Borrelli – è di 124.632. Mentre Sono 21.815 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 819 in più di ieri”.

Gallera “entro quindici giorni occuperemo i primi 53 posti all’ospedale Fiera di Milano”

“Non potremo stare chiusi in casa a vita, ma riteniamo che almeno due-tre settimane ancora questo sacrificio vada fatto per spegnere il contagio“. Lo ha affermato l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera. “Dovremo abituarci a usare la mascherina probabilmente nei prossimi mesi – ha detto – il virus non scompare, dobbiamo soffocarlo. Dovremo usare accorgimenti per evitare che si ricominci con i focolai”. “Entro quindici giorni occuperemo i primi 53 posti che abbiamo preparato nei primi moduli dell’ospedale fiera di Milano – ha dichiarato Gallera -. Nel frattempo, si stanno realizzando quelli al piano terra, che vedremo se destinare in parte alla terapia intensiva e in parte ad altri bisogni che abbiamo”.

La situazione al Pio Albergo di Trivulzio

Non si spengono i riflettori accesi sulle case di riposo dove sale il numero reale delle morti tra i ricoverati in Lombardia, a cominciare da uno dei suoi simboli, la “Baggina”, il Pio Albergo Trivulzio. Ieri il viceministro alla Sanità, Pierpaolo Sileri, annuncia che «Sul Trivulzio ho aperto una pratica interna, attendo una valutazione dei Nas e una risposta da parte della Regione Lombardia. Voglio anche consultarmi con il ministro Speranza, credo che un’ispezione sia utile». È vero, come dice un sindacalista, che «gli ospiti morivano e divevano che erano solo bronchiti»? É vero quello che dice il professor Luigi Bergamaschini, che al Pat vietavano le mascherine e che quando lui le autorizza, viene «esonerato»? E che hanno voluto tenere «sotto silenzio la grave situazione nelle nostre strutture», con settanta morti e non i diciannove di cui parlavano i comunicati ufficiali? Come spiega il procuratore aggiunto di Milano Tiziana Siciliano, «Abbiamo vari fascicoli aperti sulle case di riposo, compreso il Trivulzio, e la don Gnocchi, la Casa-famiglia ad Affori, la Sacra famiglia di Cesano Boscone, la Casa di riposo del Corvetto. Nascono da denunce di parenti, congiunti, da soggetti estranei che hanno appreso di situazioni. L’intero sesto dipartimento della Procura sta lavorando sulle varie segnalazioni».

Fan di Valentino Rossi di 102 anni guarita

«Pronto? Sono Valentino Rossi. Sì, il pilota. Sono io, giuro. Signora Italica, volevo farle i complimenti: lei è molto più ‘tosta di me: una vera guerriera. Avessi io la sua energia, continuerei a correre per altri 20 anni. Posso invitarla a una delle mie gare, appena ricomincia il motomondiale? Così mi svela il suo segreto». Con queste parole Valentino ha salutato una sua fan Italica Grondona, la signora genovese di 102 anni che ha sconfitto il Coronavirus. «Avevo espresso un desiderio: conoscere il Dottore. E lui mi ha chiamato. È stato gentile e simpatico», ha detto l’anziana paziente. La donna, che sta facendo la convalescenza in una struttura di Sestri Ponente, fino allo scorso anno viveva da sola: tra poco tornerà nella Rsa dove vive e dove ha un poster gigante di Valentino.

In Campania

La Domenica delle Palme tutto sommato ha confermato il trend stabile per la Campania alle prese ora con una settimana decisiva in vista della tanto attesa discesa per quel che riguarda la curva dei contagi da Covid-19. L’Unità di Crisi ha comunicato di 108 nuovi casi su 1.445 tamponi – quest’ultimi molti meno rispetto a venerdì quando ne erano stati processati 2.297. Il dato ufficiale comunicato nel pomeriggio di ieri parla infine di 189 decessi e 150 guariti.

Sgomberata casa riposo Messina, ricoverati positivi

Ultime dal Covid Team del Policlinico di Messina sulle operazioni di sgombero della casa di riposo “San Martino” di Messina per la ricollocazione degli ospiti risultati negativi e di ricovero di quelli positivi. Completata l’analisi dei tamponi, sono risultati positivi al coronavirus cinque ospiti, subito ricoverati presso il Covid Hospital del Policlinico di Messina. Una sesta persona, anch’essa positiva, era stata ricoverata nei giorni scorsi ed era purtroppo deceduta in ospedale. É risultata negativa, invece, un’anziana che era stata condotta al triage infettivologico. Lo screening sul personale ha inoltre permesso di rilevare altri due casi positivi. I restanti sei ospiti risultati negativi sono stati sistemati presso un’altra residenza cittadina, dove viene garantita loro la necessaria assistenza. Intanto si procede alla sanificazione della casa di riposo “San Martino” e prosegue, inoltre, il lavoro del coordinatore per l’emergenza Covid-19 nell’area metropolitana Giuseppe Laganga, il quale ha disposto un monitoraggio delle case di riposo censite a Messina e provincia, sulle condizioni di salute degli ospiti e del personale (effettuando i tamponi rino-faringei) e la verifica del rispetto delle disposizioni ministeriali relative all’epidemia. Il numero delle strutture individuate è salito ad oltre 100.