Presto liberi 500 potenziali terroristi

Entro la fine del 2019 circa 500 detenuti, rinchiusi nelle carceri francesi per reati legati al terrorismo o che in prigione hanno allacciato legami con ambienti jihadisti torneranno in libertà. Circostanza che preoccupa non poco Parigi. 

Allarme

A lanciare l'allarme è stato il Consiglio nazionale dell'antiterrorismo francese (Cnct), istituzione collegata all'Eliseo, secondo cui “torneranno liberi in tempi brevi“, senza fornire ulteriori informazioni sulle scadenze.
In Francia la raccolta di informazioni sulle attività dei carcerati è affidata all'Ufficio centrale di informazione penitenziaria (Bcrp), appositamente creato nel 2017 con la convinzione dei servizi francesi che la lotta contro la jihad debba passare anche per un serrato controllo nelle prigioni. Gli ultimi attentati terroristici in Francia sono stati compiuti da “soggetti poco agguerriti, poco influenzati dall'ideologia ma tutti transitati per il carcere“, evidenziano i servizi transalpini. In più c'è da tener conto che la Francia si confronta con il jihadismo sin dal 1990, con i francesi indottrinati in Bosnia e le reti di sostegno al gruppo terrorista “Gia algerino”.

Più controlli

In vista della liberazione di questi individui potenzialmente pericolosi, il Cnct e l'Eliseo avvertono che bisognerà “continuare a seguire i profili più preoccupanti anche dopo la loro scarcerazione”. Le due istituzioni stanno già lavorando alla creazione di un gruppo inter-istituzionale per monitorare chi esce dalla prigione. Nel contempo i servizi francesi si vogliono mostrare rassicuranti: la maggior parte dei cittadiniarruolati nei ranghi del sedicente Stato islamico hanno perso la vita sotto i bombardamenti della coalizione in Iraq e Siria; e di conseguenza il numero dei “foreign fighters”rientrati è stato inferiore alle previsioni.