Piazza Tiananmen: il ricordo e le polemiche

Sono la polemiche a caratterizzare il 30ennale della repressione operata dal regime cinese in piazza Tiananmen. Nei giorni scorsi Pechino, a proposito dell'intervento dell'esercito che fra il 3 e il 4 giugno 1989 ricorse all'uso della forza per silenziare il dissenso degli studenti scesi in strada per protestare, ha parlato di “scelta corretta“.

La posizione cinese

“Quell'incidente è stato causato da una ribellione politica e il governo centrale ha preso delle misure per fermare le ribellioni, adottando così una scelta politica corretta” ha detto il ministro della Difesa cinese, Wei Fenghe, a un vertice sulla sicurezza a Singapore. Wei si è anche chiesto perché la gente continua a dire che la Cina “non ha gestito l'incidente correttamente“. E ha aggiunto: “I 30 anni” appena trascorsi “hanno dimostrato che la Cina ha subito importanti cambiamenti” e, grazie all'azione del governo in quel momento, “il Paese ha goduto di stabilità e sviluppo“.

Gli Usa

Di diverso tenore le parole di Mike Pompeo. Il segretario di Stato Usa ha ricordato “l'eroico movimento di protesta del popolo cinese” e ha invitato Pechino a “rendere completamente e pubblicamente conto delle uccisioni e delle scomparse, per dare conforto alle molte vittime di questo oscuro capitolo della storia”. Dopo 30 anni, secondo Pompeo, le speranze di una società più aperta e tollerante in Cina sarebbero “svanite”. 

Replica

La Cina ha replicato esprimento “grande insoddisfazione e ferma opposizione” alla dichiarazioni del capo della diplomazia Usa. Il comunicato del dipartimento di Stato è “frutto di pregiudizio ed arroganza è un affronto al popolo cinese ed una grave violazione della legge internazionale e delle norme di base che regolano le relazioni internazionali“.

Mogherini

L'Unione europea, da parte sua – ha detto Federica Mogherini – “si aspetta l'immediata liberazione dei difensori dei diritti umani e degli avvocati arrestati in connessione agli eventi di Piazza Tiananmen o legati alle attività nella protezione dello dello Stato di diritto e della democrazia”. L'Alto rappresentante Ue ha ricordato la “violenta repressione delle pacifiche proteste di piazza Tiananmen” e che a distanza di “trent'anni l'Ue continua a piangere le vittime e a porgere le sue condoglianze alle loro famiglie”. Mogherini ha precisato che “il numero esatto di coloro che sono morti e arrestati non è mai stato confermato né lo sapremo mai“, ma che “il riconoscimento di questi eventi e di quelli uccisi, detenuti o dispersi in connessione con le proteste è importante per le generazioni future e per la memoria collettiva“. L'Ue “continua ad osservare un giro di vite sulla libertà di espressione e di riunione e sulla libertà di stampa in Cina” e ricorda che “i diritti umani sono universali, indivisibili e interdipendenti“.