Grecia sull’onda del cambiamento, Pavlopoulos nuovo presidente della Repubblica

Nuovo presidente della Repubblica per la Grecia: con 233 voti favorevoli su 300 Prokopis Pavlopoulos è stato eletto in sostituzione di Karolos Papoulias, il cui mandato scade il 13 marzo. Ex ministro dell’Interno ed esperto di diritto pubblico, considerato un europeista conservatore, Pavlopoulos, candidato anche dal partito Syriza di Tsipras, si insedia nel momento più difficile della storia del Paese, alla vigilia dell’incontro forse decisivo di venerdì all’Eurogruppo per la vertenza sul debito che vede Atene contrapposta alle richieste di Bruxelles e della Istituzioni.

Un nuovo presidente della Repubblica di pacificazione, per calmare il Parlamento ellenico: questa sembra essere la mossa del premier che, candicando il conservatore di Nd, consente di eleggere un successore di Karolos Papoulias con l’obiettivo di sedare il fronte politico interno, dato che quello esterno in direzione Eurogruppo segna sempre burrasca. Infatti, bisogna ricordare che la Grecia è arrivata alle elezioni politiche e alla formazione del nuovo governo perché nel dicembre scorso non si era riusciti a eleggere un nuovo presidente della Repubblica. La costituzione greca prevede che se alla terza votazione non si raggiunge il quorum, si vada a elezioni anticipate, probabilmente non la cosa migliore per il Paese secondo Tsipras. Anche per questo, la scelta del nome da parte di Syriza è stata vista non solo come un gesto di riconciliazione con l’opposizione, ma anche come la soluzione sicura per evitare l’ennesimo stallo parlamentare sull’elezione del presidente.

Prokopis Pavlopoulos è avvocato e professore di diritto. Nella sua carriera politica, dal 2004 al 2009 è stato ministro degli interni nel governo di Costas Karamanlis, Nea Dimokratia-Nuova democrazia. Conservatore, fa parte dell’ala moderata del partito ora all’opposizione. Alla votazione in Parlamento ha abbondantemente superato i 180 voti minimi, sui 300, necessari per diventare capo dello stato. Altri 30 voti sono andati al candidato di To Potami e Pasok, Nikos Alivizatos, mentre 32 sono stati gli astenuti. Chi lo apprezza sottolinea soprattutto le sue raffinate doti diplomatiche e la sua capacità di tenere rapporti ad alto livello, indipendentemente dalle idee condivise o meno con l’interlocutore.