USA: DOPO ESSERE STATA SALVATA DALLA SEDIA ELETTRICA, PAULA COOPER SI SUICIDA

È morta, sembra, suicida Paula Cooper, la più giovane americana condannata all’esecuzione capitale. Apparentemente si è suicidata con un colpo di pistola. Il corpo dell’afroamericana di 45 anni è stato trovato il 26 maggio a Indianapolis. Cooper è finita in carcere ancora 15enne. È stata poi condannata alla sedia elettrica per aver ucciso una professoressa di religione di 78 anni. E aveva confessato. Ha ammesso di aver trafitto con un coltello per 33 volte Ruth Pelke. Il movente è stato la rapina, ma il bottino piuttosto misero: 10 dollari e una vecchia auto. Durante il suo periodo in carcere però, Cooper si è ritrovata al centro di una campagna internazionale contro la pena di morte, alla quale parteciparono anche il Partito Radicale italiano, Nessuno tocchi Caino, il Parlamento Europeo attraverso una risoluzione e Papa Giovanni Paolo II.

Forse proprio grazie alla campagna di solidarietà che la Corte Suprema americana ha stabilito che non si poteva infliggere la condanna a morte a una quindicenne, definendola una pena crudele e incostituzionale. Lo stato dell’Indiana a quel punto ha fatto salire da 10 a 16 anni l’età minima per una condanna capitale. La pena è stata quindi commutata a 60 anni di carcere, però Cooper è uscita due anni fa – dopo averne trascorsi 28 dietro le sbarre – per buona condotta.

Anche il nipote della vittima, Bill Pelke, si era attivato per contestare il ricorso alla pena di morte dopo l’uccisione della nonna. Adesso si è detto devastato dalla notizia del suicidio. Ha dichiarato al Guardian di aver cercato di aiutare la ragazza, perché sarebbe stato quello che avrebbe voluto da lui sua nonna. “Ero convinto che mia nonna avrebbe avuto compassione per Paula e per la sua famiglia”, ha dichiarato. L’uomo non si sarebbe mai aspettato la morte di Cooper: “Mi aveva sempre detto di voler aiutare i giovani a evitare le trappole in cui era caduta lei – e continua – Diceva che sapeva di aver fatto qualcosa di terribile alla società e di voler ripagare”.